“Il Department of Homeland Security (DHS) statunitense sta pianificando di raccogliere informazioni dai social media su tutti gli immigrati, inclusi i ‘permanent residents’ e i cittadini naturalizzati”. A riportarlo, nella giornata di lunedì 26 settembre le testate online TheHill.com e VICE US. A scoprirlo, invece, un altro giornale online: BuzzFeed News. Secondo quanto pubblicato da BuzzFeed e ripreso da TheHill e Vice, infatti, nella prima settimana di settembre sarebbe stata pubblicata una nuova regola dalla Federal Register, all’interno del DHS: una regola secondo cui, nei file relativi ai cosiddetti immigrants, d’ora in avanti dovrebbero essere inseriti anche “i nomi relativi ai profili nei social media”, profili che verrebbero “associati a informazioni utili per l’identificazione delle persone e ai risultati delle loro ricerche”. Nessuna delle grandi televisioni e testate americane ha confermato la notizia, per ora, ma il dubbio rimane.
Che le persone immigrate negli Stati Uniti con visto vengano controllate dal Dipartimento di Sicurezza americano con un particolare occhio di riguardo non è una novità. Anzi. È risaputo infatti che persino i possessori di “Green Card” si trovino sotto la lente d’ingrandimento del DHS, rispetto ai cittadini con nazionalità americana. Gli Stati Uniti, del resto, fanno valere molto il peso della nazionalità, sia in termini di doveri sia soprattutto in termini di diritti: ed è proprio per questo che a balzare all’occhio non sia tanto la prima parte della notizia, quanto la seconda, relativa ai “cittadini naturalizzati”. Perché in quanto tali, in quanto cittadini seppur naturalizzati, dovrebbero essere considerati dal dipartimento per la sicurezza nazionale come americani, non come immigrati. E se dovesse essere vero quanto riportato da TheHill e VICE e scoperto da BuzzFeed, si tratterebbe di una vera e propria novità rispetto al passato.
Non è un segreto che il Presidente Donald Trump abbia inserito, tra le priorità della sua agenda, il punto relativo alle politiche sull’immigrazione, sia per quanto riguarda la regolamentazione delle posizioni dei cittadini immigrati, sia per quanto concerne la concessione dei visti non permanenti. A maggio, ad esempio, la sua amministrazione aveva approvato un nuovo questionario per i cosiddetti “visa applicants”, ovvero coloro che vogliono ottenere un visto non-immigrant o immigrant. Un questionario che comprende informazioni biografiche dettagliate relative agli ultimi 15 anni di vita, oltre ai dati relativi ai social media negli ultimi 5 anni.
La notizia ripresa da TheHill e VICE, però, rappresenta un ulteriore passo “in avanti”: la nuova regola sul controllo dei profili social, infatti, potrebbe entrare ufficialmente in vigore dal 18 ottobre e riguarderebbe per l’appunto anche i cittadini americani naturalizzati, specialmente nel caso in cui comunichino con cittadini immigrati sui social media. Una vera e propria novità che, tra l’altro, smentirebbe una recente relazione dell’ispettore generale del dipartimento, secondo cui i programmi pilota del Department of Homeland Security, sull’utilizzo dei social media per lo screening dei richiedenti visto, non disporrebbero “dei criteri adeguati per misurare le preparazioni e garantire il raggiungimento degli obiettivi preposti”. Un rebus che verrà risolto probabilmente entro la fine del 2017.
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