Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
September 25, 2017
in
Primo Piano
September 25, 2017
0

Contro molti “figli di puttana” molto onore? L’ultima partita di Trump

Durante un comizio il Presidente attacca gli atleti che protestano per i diritti civili, ferendo quindi anche la Costituzione

Giovanna PavesibyGiovanna Pavesi
Contro molti “figli di puttana” molto onore? L’ultima partita di Trump

Una scritta fascista al Foro Italico di Roma (Foto Anthony Majanlahti)

Time: 5 mins read

Non erano ancora passati tre giorni dal suo durissimo intervento contro tutti. Dalla Corea del Nord al Venezuela, fino all’Iran. La prima volta di Donald Trump all’Onu era andata così. In occasione della 72esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, aveva scelto parole dure. Una dopo l’altra.
E a poche ore da quel discorso incendiario a Palazzo di Vetro, il Presidente ha usato toni altrettanto forti. Questa volta in Alabama. Questa volta parlando di sport.

Il 22 settembre li ha chiamati “figli di puttana”, davanti a un microfono, di fronte a centinaia di persone. E ha invitato gli spettatori sugli spalti ad andarsene se ne avessero visti altri rifiutarsi di alzarsi in piedi durante l’esecuzione di “The Star-Spangled Banner”.

“Non vi piacerebbe vedere uno dei proprietari di quelle squadre (NFL, ndr) dire, quando qualcuno manca di rispetto alla nostra bandiera, ‘Prendete quel figlio di puttana e toglietelo subito dal campo. Fuori. È licenziato’?”. Trump ha scelto di attaccare così i giocatori che, durante l’inno nazionale suonato prima di ogni partita, hanno deciso di inginocchiarsi. Per protesta, contro le condizioni degli afroamericani e contro le discriminazioni e le violenze che le minoranze sono costrette a subire da parte della polizia di alcuni stati. A poche ore dalle sue parole, il sindacato NFL ha criticato duramente le dichiarazioni del Presidente. Lo stesso ha fatto Roger Goodell, il suo più importante rappresentante. Trump, su Twitter, ha risposto al commissario, suggerendogli di dire ai suoi giocatori di alzarsi in piedi e portare rispetto al proprio Paese e alla bandiera.

Il 23 settembre, Stephen Curry, considerato tra i migliori cestisti americani e uno degli sportivi più influenti al momento, aveva dichiarato ai giornalisti la sua probabile intenzione di non presenziare all’appuntamento alla Casa Bianca con la squadra, i Golden State Warriors (negli Stati Uniti, per tradizione, la squadra di basket vincitrice del campionato visita la residenza presidenziale). Si era detto indeciso e così, Trump aveva revocato il suo invito.
E a rispondere direttamente all’azione del Presidente, è stato LeBron James. Con un tweet: “Prima del tuo arrivo, andare alla Casa Bianca era considerato un grande onore”. Poi, in un video pubblicato su Instagram, ha accusato il Presidente di utilizzare lo sport per dividere gli americani: “Questo è intollerabile”.

#Repost @uninterrupted ・・・ “It’s not about dividing. We as American people need to come together even stronger.” — @kingjames responds to @realdonaldtrump’s comments. Catch his full thoughts at UNINTERRUPTED.com.

Un post condiviso da LeBron James (@kingjames) in data: 23 Set 2017 alle ore 15:19 PDT

Nello stesso giorno, per la prima volta nella storia, un giocatore della MLB (Major League Baseball, il più importante campionato di baseball americano), ha scelto di fare lo stesso, protestando sul campo. Si tratta di Bruce Maxwell, degli Oakland Athletics, che si è inginocchiato poco prima di una partita contro i Texas Rangers. Un gesto ritenuto da tanti molto coraggioso, vista la giovane età del giocatore. Che poche ore dopo ha dichiarato di averlo fatto per protestare contro le dichiarazioni del Presidente.

#StandForOurAnthem

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 25 settembre 2017

“La questione dell’inginocchiarsi non ha nulla a che vedere con la razza. Riguarda, invece, il rispetto che si deve al nostro Paese, alla nostra bandiera e all’inno nazionale. NFL deve rispettarlo”, ha detto Trump, prima su Twitter e poi ad alcuni giornalisti.

Nell’immagine Colin Kaepernick, al centro, mentre si inginocchia per protesta contro le condizioni degli afroamericani negli Stati Uniti (Foto da Youtube)

Ma il primo fu Colin Kaepernick, il 26 agosto 2016. Il quarterback afroamericano della squadra di football dei San Francisco 49ers, prima di una partita amichevole in preparazione al campionato, era rimasto seduto durante l’inno nazionale. Il suo gesto non passò inosservato. Così come non rimasero inascoltate le sue dichiarazioni: “Non starò in piedi per dimostrare il mio orgoglio per la bandiera di un Paese che opprime i neri e le minoranze etniche”, aveva detto durante un’intervista a NFL Media, spiegando le ragioni del suo gesto. Rimase senza squadra.
Nei mesi successivi, altri giocatori lo avevano imitato. E una protesta partita quasi per caso un anno fa, oggi, ha coinvolto decine di sportivi e personaggi pubblici. Come Stevie Wonder, che durante un suo concerto a New York, con l’aiuto del figlio, si è inginocchiato sul palco. O come Eddie Vedder e Pharrell Williams. Che hanno fatto lo stesso.

Adesso Trump, furioso, si lancia a testa bassa nella polemica, sperando sempre che il suo zoccolo duro di elettori gli dia sempre ragione, come ha sempre fatto anche se lui “sparasse a qualcuno sulla Quinta avenue”.  Trump continua a dimostrarsi un presidente che punta a “dividere” gli americani e ci riesce anche col pretesto della bandiera americana, simbolo d’unità.  Ma questa volta i “nemici” non sono i messicani “illegali e violentatori” appoggiati da coloro che non vogliono costruire il Muro. Questa volta sono le star degli sport più amati dagli americani, compresi quei cittadini USA che hanno votato per lui. E soprattuto, questa volta Trump si ritrova ad attaccare un pilastro della democrazia americana, il Primo Emendamento della Costituzione, il più importante dei “Bill of Rights”, che difende il diritto di tutti a protestare contro l’autorità. Trump, nella sua smania di stare sempre al centro delle polemiche, di credere che “molti nemici” portino “molto onore” alla sua causa, trascina i suoi supporter anche nel campo minato del rispetto della Costituzione. Sguazzare sui proclami dei muri anti immigrati, o minacciare “Rocket Kim” con fuoco e fiamme, possono essere una strategia anche ammiccante nei confronti di chi lo ha eletto. Appiccare il fuoco alla colonna più importante della Costituzione americana, può diventare invece l’ultima partita. Una partita fatale forse per i giocatori che protestano? O addirittura per la democrazia USA? Molto più probabile che lo diventi per il 45esimo Presidente degli Stati Uniti.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Giovanna Pavesi

Giovanna Pavesi

DELLO STESSO AUTORE

Giovani, (in)consapevoli e fascisti: Mussolini non è più un tabù

Giovani, (in)consapevoli e fascisti: Mussolini non è più un tabù

byGiovanna Pavesi
Paura a Manhattan: gli esplode contenitore a Port-Authority, ferito e arrestato

Akayed Ullah, il profilo normale di un terrorista improvvisato

byGiovanna Pavesi

A PROPOSITO DI...

Tags: Bruce MaxwellColin KaepernickCostituzione Usademocrazia americanaDonald TrumpEddie VedderFirst Amendmentlebron jamesMLBNFLPharrell WilliamsPrimo EmendamentoStephen CurryStevie WonderThe Star-Spangled Banner
Previous Post

L’uomo in Occidente ha perso la fertilità: colpa del cambiamento climatico?

Next Post

Antonino e Stefano Saetta: il dono nascosto del martirio, con una nota di Falcone

DELLO STESSO AUTORE

Charles Manson, finalmente il diavolo è sceso all’inferno

Charles Manson, finalmente il diavolo è sceso all’inferno

byGiovanna Pavesi
Se nell’America di Donald Trump, scoppia “Minority First”

Se nell’America di Donald Trump, scoppia “Minority First”

byGiovanna Pavesi

Latest News

Artistic representation of the impact / Ansa

Soviet Kosmos Probe Finally Crashes to Earth: Impact Point Still a Mystery

byGrazia Abbate
Rappresentazione artistica dell'impatto / Ansa

La sonda sovietica Kosmos si schianta sulla Terra: mistero sul punto di impatto

byGrazia Abbate

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Antonino e Stefano Saetta: il dono nascosto del martirio, con una nota di Falcone

Antonino e Stefano Saetta: il dono nascosto del martirio, con una nota di Falcone

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?