Su queste pagine avevo evidenziato il grande errore di Bill Clinton che, durante la sua amministrazione, il 12 novembre 1999 fece promulgare una nuova legge, nota con il nome di Gramm-Leach-Bliley Act, che abrogava nella sostanza le disposizioni del Glass- Steagall Act del 1933.
Quest’ultima norma fu la risposta politico economica alla crisi finanziaria mondiale iniziata nel 1929 a Wall Street, che già agli albori del 1933 aveva messo in ginocchio molte e numerose banche statunitensi e quasi l’intero sistema produttivo industriale dell’intero continente americano. La legge bancaria Glass-Steagall Act aveva come obiettivo quello di introdurre, nel sistema creditizio Usa, tutte le misure idonee allo scopo di contenere la speculazione da parte degli intermediari finanziari, ovvero le classiche operazioni a spese del “parco buoi” delle banche, i risparmiatori o per dir meglio: i clienti.
Con questo importantissimo atto legislativo il Congresso americano fece nascere due strumenti fondamentali che avrebbero, di lì in avanti, regolato e calmato il mercato finanziario americano prima e del mondo poi.

Il primo provvedimento fu quello di varare la nascita della Federal Deposit Insurance Corporation, con lo scopo precipuo di garantire i depositi dei clienti e di prevenire, quindi, le furiose corse allo sportello delle banche eliminando il rischio da panico bancario, come nel 1929, che vide i clienti precipitarsi in massa in banca per cercare di recuperare e salvare i propri risparmi. Il secondo prevedeva, invece, l’introduzione di una netta separazione tra l’attività bancaria tradizionale e l’attività bancaria di investimento.
Le due attività non potevano essere esercitate dallo stesso intermediario finanziario come era stato fino ad allora, perché questo generava un enorme conflitto di interesse. Questo vitale provvedimento realizzò finalmente la separazione tra le banche commerciali e quelle di investimento e, per 66 anni, questa regola, fu la base del sistema finanziario internazionale occidentale.
Ma si sa che le banche ne sanno più del diavolo e così alcuni anni fa Viviane Reding, allora Commissario alla Giustizia UE, definì certi banchieri dei banksters, che è un mix tra bankers (banchieri) e gangsters a proposito del Libor e dell’Euribor. I due tassi servivano a calcolare gli interessi su centinaia di migliaia di miliardi di dollari e venivano utilizzati per fissare il prezzo di mutui, prestiti, derivati e decine di altri strumenti finanziari.

La cosa buffa, se non fosse tragica, era che solo alcune banche d’investimento si erano date il compito di determinare giorno per giorno il livello del Libor e dell’Euribor e non ad un’autorità finanziaria internazionale, in sintesi era come affidare le pecore al lupo. Per spiegare il giochetto la cosa funzionava pressappoco così: le citate banche più tenevano basso il Libor e più guadagnavano. Ad un certo punto la Federal Deposit Insurance Corporation si accorse del trucco e denunciò diverse banche tra cui Citigroup, Ubs, Deutsche Bank e Barclays che manipolavano l’indice con guadagni miliardari e dopo aver inflitto alcuni miliardi di multe finalmente, pochi giorni fa, gli indicatori che rispettano i principi dello Iosco (The International Organization of Securities Commissions (IOSCO) con sede a Madrid e che consentono di emettere indici reali ed obiettivi per il Libor e l’Euribor hanno fermato in modo definitivo questa vera e propria truffa.
Un altro aspetto negativo è legato, infine, al fatto che di questa situazione fossero a conoscenza sia la Banca d’Inghilterra che la Fed statunitense. L’ultima questione che rimane ancora avvolta da una nube di mistero poco chiaro riguarda tutto il mercato dei titoli derivati che è nelle mani di quattro grandi banche: la Jp Morgan, la Citibank, la Bank of America e la solita Goldman Sachs che, da sole, ne posseggono quasi il 92% del mercato mondiale.
Ecco perché le autorità finanziarie statunitensi ed europee dovrebbero imporre il ritorno alla Glass-Steagall Act, alla legge che prevedeva la separazione tra banche d’affari e d’investimento e banche commerciali che raccolgono il risparmio piuttosto, come avviene in Italia, di andare a perseguitare chi supera i 1.000 euro di contante.