Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha iniziato il suo tour diplomatico in Europa per rafforzare la partnership economica e commerciale Cina-UE. Il primo incontro si è tenuto martedì 25 agosto, in Italia, a Villa Madama, con il suo omonimo Luigi di Maio e proseguirà in Olanda, Norvegia, Francia, per finire in Germania il 1° settembre.
Tour speculare a quello recentemente concluso dal Segretario di Stato americano Mike Pompeo, che ha visitato ad inizio agosto Austria, Inghilterra, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia e Slovenia.

Gli obiettivi della missione cinese in Europa sono quelli di promuovere l’agenda politica ed economica; rispondere efficacemente alla pandemia, discutere la collaborazione nei settori come l’economia digitale e la green economy, salvaguardare il multilateralismo e contribuire alla pace, stabilità e sviluppo del mondo.
È la prima visita all’estero del Ministro cinese Wang dopo la pandemia, che sottolineerebbe come il rapporto di amicizia Cina-Italia sia rimasto solido durante l’emergenza di Covid-19, “la Cina è al fianco dell’Italia” ha affermato Wang.
Sono tanti e molto caldi i temi del dossier Italia-Cina, a partire dal 5G, gli investimenti cinesi nel sistema infrastrutturale italiano e le opportunità per le imprese italiane nel mercato cinese.
Durante la conferenza congiunta con il ministro degli Esteri cinese Wang Xi, Di Maio ha affermato che la Cina è un partner “ineludibile” per ogni sfida globale. “Quello tra i nostri due paesi è un paternariato strategico, articolato ed importante”; ma l’Italia rimane ancorata alle sue tradizionali alleanze, come membro dell’UE e della NATO, la cui relazione è “più solida che mai” ha affermato Di Maio. Il dialogo con la Cina è fondato sulla “franchezza e sulla trasparenza a partire dalla nostra collocazione internazionale ben chiara a tutti”, “è proprio questa certezza che ci permette di avere un sano e leale rapporto con la Cina, che indubbiamente oggi rappresenta una grande opportunità per il nostro export, per tutto il made in italy e per la nostra economia”.

Di Maio ha poi annunciato due nuovi accordi: “Abbiamo siglato due intese: una per il gas con Snam e una per l’export di prodotti agroalimentari Made in Italy. A questo si aggiungono alcune importanti partnership nel settore energetico e dei trasporti”. Infine l’annuncio della partecipazione italiana alla terza edizione della China international import export di Shanghai a novembre.
Il Ministro degli Esteri Luigi di Maio ha anche ringraziato la Cina per la solidarietà dimostrata durante la pandemia, il cui paese ha beneficiato di una particolare disponibilità.

Ha successivamente commentato la questione di Hong Kong della legge sulla Sicurezza Nazionale, affermando che la libertà, l’autonomia e la prosperità dell’isola devono essere preservate, “seguiremo con molta attenzione i risvolti”. Il Ministro degli Esteri cinese Wang ha subito sottolineato, che nel rispetto del principio di non ingerenza, ha detto a Di Maio che “il motivo della legge sulla sicurezza è colmare le falle che esistevano da tanti anni e combattere gli atti violenti che avvengono dappertutto nell’isola”. “E’ nostro diritto fondamentale salvaguardare la libertà e la sicurezza degli abitanti”.
Il Ministro degli Esteri cinese Wang, ha poi lanciato un’accusa: “Le relazioni Cina-UE subiscono provocazioni e danneggiamenti dalle forze esterne”, ma “un’Europa unita, stabile e prospera è importante per tutto il mondo: questo è il nostro giudizio strategico. La Cina continuerà a sostenere l’integrazione europea con le proprie azioni concrete”.
Wang ha specificato che la Cina non vuole una Guerra Fredda, ma si oppone al “vento di unilateralismo”. Assicura che la Cina farà di tutto per evitare che alcuni paesi agiscano per un tornaconto personale, danneggiando gli altri.

In un momento di crescente tensione internazionale, in cui il Segretario di Stato americano Mike Pompeo accusa gli alleati europei di “schierarsi con gli ayatollah”, e chiede ai principali Paesi del Nord ed Est Europa di dire “no” al discusso 5G, ai porti, agli investimenti diretti esteri con la Cina, il Dragone vuole sondare il terreno dei restanti Paesi chiave: quelli dell’Europa centro-meridionale, Germania, Francia, Italia, e gli altri due del Nord, Olanda e Norvegia, tasselli fondamentali nella corsa al 5G.