Il tira e molla è durato quasi un anno. E’ cominciato nel settembre dello scorso anno, quando il governo nazionale di Matteo Renzi ha annunciato che avrebbe tagliato 5 miliardi di euro di fondi Pac al Sud d’Italia (la sigla Pac sta per Piano di azione e coesione) per finanziare il Jobs Act che, nel 90 per cento dei casi, riguarda aziende del Centro Nord Italia. Solo alla Sicilia sono venuti a mancare mille e 200 miliardi di euro. Ma siccome proprio in Sicilia una parte di questi soldi – circa 420 milioni di euro – era già stata impegnata dalle amministrazioni locali, il governo nazionale aveva lasciato intendere che, almeno queste risorse finanziarie, sarebbero state restituite. Nei giorni scorsi, invece, la doccia fredda: anche questi fondi destinati ala Sicilia, che sarebbero dovuti servire per impiantistica sportiva, disabili, anziani, infanzia e minori a rischio verranno utilizzati come sgravi fiscali per le aziende del Centro Nord Italia.
E dire che il sostanziale fallimento del Jobs Act, certificato dall’Istat (che su questi e altri dati ha smentito il governo Renzi, come potete leggere qui), lasciava pensare alla restituzione di questi 420 milioni di euro alla Sicilia. A dare manforte a questa tesi è stato anche il Rapporto SVIMEZ di qualche settimana fa. L’Associazione per lo Sviluppo Industriale nel Mezzogiorno ha certificato – con i numeri e non con gli annunci – che il Sud è stato del tutto abbandonato. Ne è venuta fuori una polemica dai toni accesi. Ai numeri della SVIMEZ il governo Renzi ha risposto con un paio di annunci a effetto: un piano nazionale di 80 miliardi di euro per il Sud e un piano da circa 100 milioni di euro per sistemare del scuole fatiscenti della Sicilia.
Ma quando il governo Renzi è passato dagli annunci ai fatti la musica è cambiata. E, per la Sicilia – soprattutto per tanti sindaci dei Comuni siciliani, alle prese con una crisi finanziaria tremenda, provocata dai mancati trasferimenti finanziari della Regione (dei 550 milioni di euro che quest’anno la Regione deve erogare ai Comuni siciliani gli stessi Comuni non hanno ancora visto un euro: con molta probabilità, questi soldi li vedranno – se li vedranno – il prossimo anno, come potete leggere qui) – la ‘botta’ è stata forte. Un conto, infatti sono gli impegni verbali – ovvero i già citati annunci ‘strillati’ sui giornali e nelle tv – mentre altra e ben diversa cosa è la realtà. Dall’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) fanno sapere che, in molti casi, i decreti di finanziamento, a valere su questi 420 milioni di euro di fondi Pac, erano già negli uffici della Corte dei Conti. Tutto, insomma, lasciava pensare alla restituzione di questi 420 milioni di euro.
Ma quando si tratta non di dare al Sud somme aggiuntive, ma di restituire al Mezzogiorno quello che è stato tolto con lo scippo dei fondi Pac, il governo nazionale si è tirato indietro. Per tanti sindaci siciliani l’amarezza di vedere sfumare – ad esempio – oltre 40 milioni di euro di impiantistica sportiva. Per non parlare degli interventi sulle persone: cioè la spesa sociale in favore delle categorie deboli della società: i già citati anziani, i disabili, l’infanzia e i minori a rischio.
In compenso ci sono le promesse – o gli annunci – del governo Renzi: il Piano da 80 miliardi di Euro per il Sude i 100 milioni di Euro per sistemare gli edifici scolastici della Sicilia…
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