President: Giampaolo Pioli    |    Editor in Chief: Stefano Vaccara
English Editor: Grace Russo Bullaro 

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Economia
July 24, 2015
in
Economia
July 24, 2015
0

Sicilia: sempre più in crisi le raffinerie di Gela, Priolo, Augusta e Milazzo

Riccardo GuecibyRiccardo Gueci
Time: 4 mins read

A Gela, a Priolo, ad Augusta e a Milazzo si raffina sempre meno petrolio grezzo. Non è una vittoria diretta degli ambientalisti e, in generale, dei movimenti che, da decenni, si battono contro l’inquinamento ambientale di queste città della Sicilia. Sono le condizioni economiche generali – ovviamente internazionali, o globali – che rendono sempre più diseconomica la raffinazione del grezzo nella nostra Isola. L’aspetto negativo è che la Sicilia perde economia. Il lato positivo è che si libera, piano piano, della raffinazione del petrolio, attività che, nel corso dei decenni passati, ha massacrato l’ambiente siciliano.

Questo e altri dati emergono dalla lettura della relazione sulla situazione economica della Regione siciliana 2014, che il presidente Rosario Crocetta e l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, hanno presentato all'Assemblea regionale siciliana, come previsto dalla della legge regionale n.47 del 1977. La lettura di questa relazione dimostra, con dati e cifre, che peggio di così l'economia siciliana non potrebbe andare. La relazione è stata preparata con dovizia di documentazione dal Servizio statistica ed analisi economica della Regione siciliana sulla base di dati aggiornatissimi, se è vero che arrivano al 17 giugno di quest'anno.

Va da sé che lo studio fa riferimento alla condizione del quadro economico globale ed a quello europeo, condizione sulla quale in qualche misura tutti i media hanno avuto modo di soffermarsi ripetutamente e della quale la pubblica opinione è in qualche modo informata. La novità consiste nel fatto che della condizione siciliana sinora non si avevano dati ufficiali, tranne la descrizione che annualmente la Banca d'Italia propone con il suo sintetico report sulle condizioni economiche generali e settoriali dell'economia dell’Isola. Report che è uno strumento più utile agli addetti ai lavori che alla più generale pubblica opinione.

La relazione economica in questione è, invece, un volume che contiene una esposizione ampia e particolareggiata la cui rassegna non si può ridurre ad un solo articolo. Occorrerà tornarci più volte per evidenziarne i molteplici aspetti che propone. In questa sede ci occuperemo dei dati generali che, da soli, illustrano un degrado economico ed una povertà dilagante, per ammissione dello stesso governo che ne è il presentatore. E non poteva essere altrimenti, perché come si dice dalle nostre parti “nun si po’ ammucciari u suli cu crivu”. Traduzione: non si può nascondere il sole con il setaccio. In termini eleganti: non è possibile omettere i dati ufficiali emergenti dai rilevamenti statistici, né darne un’interpretazione diversa da quella che la loro oggettiva esposizione racconta.

Vediamoli da vicino, i dati esposti nella relazione governativa. Nel 2014 il Prodotto Interno Lordo (PIL) regionale è calato del 2 per cento rispetto all'anno precedente, facendo registrare una caduta di poco inferiore alla media annua del 2,4 per cento verificatasi nel settennio della crisi finanziaria globale a partire dal 2008. Cioè rallentando leggermente la tendenza al processo di desertificazione dell'apparato produttivo regionale. Questo dato che segna la progressiva recessione dell'economia siciliana è più pesante di quello medio registrato in campo nazionale nello stesso periodo (1,3%) e di quello fatto registrare nell'area meridionale (2,1%). In termini complessivi, nel settennio della crisi (2008-2014) la ricchezza prodotta in Sicilia ha perso ben 16.7 punti percentuali.

A confermare la tendenza negativa dei dati relativi alla produzione interviene anche il calo dei consumi delle famiglie che sono diminuiti dell'1,7 per cento medio annuo, facendo registrare nel periodo considerato un calo complessivo dell'11,9 per cento. Nell'ultimo anno il calo è diminuito ed ha segnato una flessione dello 0.4 per cento, mostrando un rallentamento del trend negativo. Nei sette anni della crisi i consumi hanno risentito della contrazione dell'occupazione (-1,6% l'anno), della riduzione del reddito disponibile (-1,7% annuo) e della contrazione del credito (- 4,95), dopo quella più pesante dell'anno precedente (-5,9).

Anche gli scambi con l'estero nel 2014 hanno fatto segnare una battuta d'arresto. Le statistiche ISTAT rilevano una flessione del 13,4 per cento rispetto all'anno precedente. Dato che più di una battuta d'arresto potrebbe essere meglio definito come caduta verticale degli scambi commerciali. La relazione preferisce espressioni più morbide. In materia di scambi con l'estero va tenuto presente che in Sicilia il loro volume è in gran parte rappresentato dai prodotti derivati dalla raffinazione petrolifera e quindi al calo dei volumi degli scambi ha contribuito significativamente la riduzione del prezzo del greggio, che si è dimezzato rispetto agli anni precedenti, passando da 100 dollari al barile agli attuali 50 dollari.

L'altro aspetto riguarda la riduzione della quantità dei volumi di greggio raffinato. Infatti, le grandi compagnie petrolifere preferiscono raffinare il greggio in prossimità dei luoghi di estrazione. Insomma, le raffinerie siciliane lavorano sempre meno. Le grandi compagnie preferiscono trasportare il prodotto finito piuttosto che il greggio da raffinare, razionalizzando i costi e riducendone l'incidenza sui prodotti finali. Questa tendenza, come già accennato, mette tendenzialmente fuori mercato i tre poli di raffinazione siciliani e cioè Gela, Priolo-Augusta e Milazzo.

Ma anche la bilancia commerciale dei prodotti 'non oil' ha visto quasi dimezzato il valore delle esportazioni, passando da 540 milioni di dollari del 2013 a 242 milioni nel 2014. Per completare la rassegna è il caso di indicare i mercati verso i quali si orientano le produzioni siciliane, i quali, oltre al petrolio, riguardano prodotti chimici, alimentari, agricoli ed elettronici. I principali flussi sono diretti verso i Paesi europei (54%); il secondo mercato è quello africano con il 22 per cento. I Paesi asiatici seguono con il 16,3 per cento, gli Usa con il 7,2 per cento ed, infine, i Paesi dell'Oceania con un'incidenza di assoluta marginalità dello 0,3 per cento.

Sin qui i dati più interessanti contenuti nella relazione governativa ai quali faremo seguire nelle prossime puntate gli aspetti più puntuali per settore produttivo.   

Fine prima puntata/ continua

Share on FacebookShare on Twitter
Riccardo Gueci

Riccardo Gueci

DELLO STESSO AUTORE

In un’Italia egoista che deruba il Sud, alla Sicilia non resta che l’Indipendenza

byRiccardo Gueci

Oggi a Marsala manifestazione dei pacifisti contro l’esercitazione militare Trident Juncture 2015

byRiccardo Gueci

A PROPOSITO DI...

Tags: Alessandro BacceiAugustadella relazione sulla situazione economica della Regione siciliana 2014GelagreggioMilazzoPrioloProdotto Interno Lordo (PIL) regionaleraffinerie sicilianaRiccardo GueciRosario Crocetta
Previous Post

The Vatican Museums and the Guggenheim: Two Ingenious Spirals of Art

Next Post

La “Mission Impossible” di Federica Mogherini

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Lo scandalo dei beni sequestrati alla mafia e il ruolo della Massoneria

byRiccardo Gueci

La Cgil sui tirocini formativi in Sicilia: “Abusi e stage-truffa”

byRiccardo Gueci

Latest News

Trump non risponde alle domande della procura e invoca il Quinto emendamento

Trump non risponde alle domande della procura e invoca il Quinto emendamento

byMassimo Jaus
La Trafila: da Torre del Greco al Gowanus Canal

La Trafila: da Torre del Greco al Gowanus Canal

byFrancesca Magnani

New York

Trump non risponde alle domande della procura e invoca il Quinto emendamento

Trump non risponde alle domande della procura e invoca il Quinto emendamento

byMassimo Jaus
La Trafila: da Torre del Greco al Gowanus Canal

La Trafila: da Torre del Greco al Gowanus Canal

byFrancesca Magnani

Italiany

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

byManuela Caracciolo
“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

byNicola Corradi
Next Post

Irrational Man: delitto e castigo secondo Woody

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In