Scrive su facebook Domenico Giannopolo, già deputato della sinistra Parlamento siciliano, oggi sindaco di Caltavuturo, il paese delle basse Madonie rimasto tagliato fuori dal crollo che ha travolto il viadotto Imera lungo l’autostrada Palermo-Catania: “Come fanno gli ubriachi che si attaccano ai lampioni alcuni ‘detrattori’ della ‘trazzera’, tra i quali il nostro Presidente, scodellano un presunto parere della Protezione civile nazionale circa l'impercorribilità della trazzera Prestanfuso a conferma della propria opinione, se così dovessimo dire. In verità la Protezione civile nazionale ha escluso la trazzera come bypass per il traffico pesante, null'altro. Punto. E ci mancherebbe. E omettiamo di considerare invece l'opinione della Protezione civile regionale che sul punto ha convenuto con il Comune. E qui ci fermiamo”.
Giannopolo (nella foto a destra) è tornato a ricoprire la carica di sindaco di Caltavuturo in un momento difficilissimo. Proprio quando, come già ricordato, il suo paese è rimasto isolato dopo la frana di circa tre mesi fa che ha bloccato l’autostrada Palermo-Catania. Su una cosa bisogna dare atto a Giannopolo: ha sempre privilegiato gli interessi della propria comunità rispetto alle speculazioni politiche. Così non ha esitato a schierarsi con i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle che – in alternativa all’immobilismo del governo nazionale di Matteo Renzi e del governo regionale di Rosario Crocetta – hanno messo sul piatto 350 mila euro (soldi che non sono altro che una parte della diaria parlamentare dei deputati grillini) per stabilizzare una trazzera che, in ogni caso, è una prima risposta a un problema reale. Una risposta parziale, che non risolverà i problemi dei mezzi pesanti. Ma – lo ribadiamo – rispetto al vuoto totale della politica ufficiale è un passo importante. Anche perché, in ogni caso, la trazzera, una volta stabilizzata – e i lavori sono in corso – consentirà ai siciliani di spostarsi più velocemente e più comodamente dalla Sicilia orientale a quella occidentale, evitandogli di inerpicarsi sulle montagne di Polizzi Generosa.
Chi, invece, ha etichettato in modo sprezzante l’iniziativa dei grillini è stato, come ricordato dallo stesso Giuannopolo, il presidente della Regione, Crocetta che, poco prima delle elezioni comunali che lo hanno visto pesantemente sconfitto diceva: “Certo che la notizia che con 350 mila euro i grillini interverranno per riaprire la bretella – ha detto il governatore dell’Isola, forse confondendo la bretella con la trazzera – se non fosse persino tragica per le inutili illusioni che crea e per la demagogia politica, meriterebbe una fragorosa risata. E' come dire che vogliono prosciugare il mare col secchiello".
"L'intervento sul ponte Imera, sulla frana e la bretella – continua il presidente – è di complessivi 30 milioni di euro e la semplice costruzione della bretella costerà circa 2 milioni. Costruzione che va accompagnata dalla messa in sicurezza della zona, proprio attraverso la demolizione del ponte. I grillini – aggiunge Crocetta – sono molto bravi quando fanno la denuncia, ma onestamente quando si inseriscono nelle questioni che attengono alla governabilità delle cose, di danni ne fanno e creano illusioni lontane dalla realtà".
"Il governo nazionale ha già stanziato i fondi per l'intervento sulla bretella e sul ponte, nominando un commissario dell'Anas che è già al lavoro – prosegue Crocetta – per le attività necessarie. La nuova bretella insiste su terreni privati, non pubblici e, su quei terreni è necessario ricorrere all'occupazione di urgenza per pubblica utilità, per evitare contenziosi con i privati. Così come si sta procedendo alla messa in sicurezza della frana che non può continuare ad avanzare, per evitare che le carreggiate cadano sulla nuova bretella. L'intervento è già incardinato e si sta lavorando, ma per i grillini tutto questo non conta, l'importante è sparare la notizia, che è una bufala”.
Ovviamente, dei fondi del governo nazionale di cui parlava il presidente Crocetta qualche mese fa non si è visto nulla. Solo le visite del ministro Graziano Delrio con il corollario delle solite promesse. In pratica, da quando il nostro giornale, il 20 giugno, ha intervistato il professore Vincenzo Liguori, un docente universitario che conosce molto bene le vicende, anzi, le vicissitudini dell'autostrada Palermo-Catania (come potete leggere qui), da Roma e dal governo regionale non sono state registrati atti concreti.
La replica del Movimento 5 Stelle non si è fatta attendere. “Evidentemente l'ossessione di Crocetta sono i 'grillini' e non i problemi della Sicilia, visto che su questi il governatore ci dorme sopra, e pure beatamente, come dimostrano le macerie fumanti sparse in ogni angolo dell'Isola, dalla formazione alla sanità, all'economia. Una volta tanto pensi a fare, anziché a cercare di disfare e a sminuire quello che realizzano gli altri, visto che finora di positivo non è riuscito a fare assolutamente nulla”.
“Se demagogia è essere maledettamente pratici – dice il deputato grillino del Parlamento siciliano, Giancarlo Cancelleri – allora sì, siamo grandissimi demagoghi. Abbiamo un brutto vizio, noi le cose le facciamo, a differenza di quanto fanno altri. Crocetta è venuto insieme a Delrio a fare una passerella, il classico spot elettorale per prendere in giro la gente. A Crocetta dico che noi la strada non solo la faremo, ma la faremo in un mese. A lui probabilmente non basterebbe l'intera legislatura. E forse è per questo che si meraviglia e si scalda tantissimo, assieme a tutto il PD. L'annuncio della nostra operazione ha scatenato il fuoco del Partito Democratico. Crocetta e i deputati piddini invece di criticare pensino a tagliarsi i lauti stipendi che immeritatamente ogni mese portano a casa alla faccia dei siciliani”.
“Se per criticare la nostra iniziativa – afferma il capogruppo dei grillini al Parlamento siciliano, Salvatore Siragusa – rispondono per il PD nientemeno che Miceli (4 voti alle ultime amministrative a Carini) e Sammartino (4 partiti cambiati nell'ultima legislatura all'Ars ) significa che la 'botta' è stata veramente forte. Per quanto riguarda Crocetta – continua il deputato – posso dire che, oltre a non sapere amministrare, forse non sa neanche leggere. Abbiamo il sospetto che non abbia capito la nostra iniziativa, visto che parla di secchielli che svuotano il mare, di milioni di euro e via discorrendo. Niente niente che abbia confuso la strada che finanziamo con la bretella autostradale?”. Il punto è proprio questo: il presidente della Regione, Crocetta, ha confuso la trazzera, che in queste ore viene stabilizzata con i soldi delle diarie parlamentari dei parlamentari grillini con un’altra opera che dovrebbe vedere la luce a spese dello Stato.
Una bordata a Crocetta arriva anche da un’altra parlamentare di Palazzo Reale (la sede del Parlament siciliano) Valentina Zafarana: “Crocetta – dice la deputata – ci accusa di iniziative preelettorali, quando lui, pur di vincere a Gela, non si è assolutamente risparmiato. Prima ha tirato fuori l'annuncio della realizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela. Poi ha parlato dell'arrivo di 40 milioni a Gela per rilanciare l'archeologia, quando ai musei regionali per le spese di funzionamento garantisce appena 2 mila euro all'anno”. Per la cronaca, il candidato a sindaco di Gela del centrosinistra appoggiato da Crocetta e dal PD renziano, Angelo Fasulo, è stato sconfitto dal candidato del Moviento 5 Stelle, Domenico Messinese, oggi sindaco della città.
In questa storia che va avanti da quasi tre mesi e che vede contrapposti i grillini e il Comune di Caltavuturo, al lavoro per risolvere i problemi concreti, e i governi nazionale e regionale che finora, a parte promesse e parole, non hanno prodotto nulla, spunta un personaggio spedito in Sicilia da Roma, Marco Guaddabassi, un commissario che dovrebbe risolvere i problemi della viabilità creati dalla frana. A Guardabassi non vanno giù le soluzioni prospettate dai grillini. La trazzera che i grillini e il Comune di Caltavuturo stanno stabilizzando gli sembra una soluzione “inadeguata”. Il commissario ‘boccia’ anche una seconda soluzione prospettata dai grillini: una bretella che dovrebbe essere realizzata in percorso alternativo rispetto a quello immaginato dall'Anas e dalla Protezione civile nazionale. Ipotesi che Guardabassi scarta perché, dice, prevede l'utilizzo del ponte Bailey di tipo militare e l'utilizzo del Genio militare. Militari che, secondo il commissario, non avrebbero a disposizione i macchinari necessari. Insomma, l’ipotesi dei grillini, stando al commissario spedito in Sicilia dai soliti Renzi e Delrio, sarebbe “affascinante, ma non praticabile".
Al commissario Guardabassi replica il deputato grillino alla Camera, Gianluca Rizzo. "Ho inviato – dice l’esponente del Movimento 5 Stelle – una specifica richiesta d’informazioni al commissario e per conoscenza all’ufficio di gabinetto del ministero della Difesa per sapere quali siano stati i contatti interpellati attraverso i quali è arrivato a questa conclusione. Trovo incredibile che le nostre eccellenze siano sminuite in tal modo. Abbiamo contezza dell’alto valore messo in campo dal nostro comparto difesa e nello specifico dal Genio Militare, che ha tutti i mezzi per mettere in atto una risoluzione, in tempi brevi e con trasparenza”, rispetto “all’incredibile disservizio creatosi. Auspico di sapere quale reparto abbia fatto un sopralluogo e soprattutto quando”. Detto in parole povere, il deputato grillino vuole sapere se sono stati i vertici del Genio Militare italiano ad affermare di non essere in grado di effettuare gli interventi ipotizzati dai grillini, o se invece il commissario Guardabassi ha parlato in loro vece.
Sulla vicenda è intervenuta anche la parlamentare nazionale dei grillini, Azzurra Cancelleri, che ha difeso l'ìdea progettuale del Movimento, in quanto meno costosa di quella statale, (spesa inferiore a €1.500.000,00) e prevista sul versante più sicuro (Scillato), in quanto non interessato da frane attive o quiescenti. Un appunto di Guardabassi alla proposta M5S era dovuto pure alla mancanza delle previsione di manutenzione della strada provinciale 24. “E vero – dice Azzurra Cancelleri – che nel nostro progetto non è prevista, ma non si capisce perché questo sia ritenuto un problema. La nostra, infatti, è un'idea progettuale e quindi integrabile del rifacimento della strada provinciale 24 che, per un tratto, è comunque interessata anche dalla nostra proposta”.
Sempre sul caso A19 (l’autostrada Palermo-Catania) c'è da registrare una risoluzione presentata in commissione Ambiente, a Montecitorio, dai parlamentari grillini, prima firmataria la deputata siciliana, Claudia Mannino (nella foto a destra), che porterà pure in audizione, oltre al ministro Delrio, anche i rappresentanti del Genio Militare. La risoluzione, tra l'altro, impegna il governo all'immediata attuazione della soluzione progettuale delineata dal Movimento 5 Stelle.
I grillini attaccano anche l’immobilismo del commissario delegato per il superamento dell'emergenza nel territorio delle province di Palermo Agrigento Caltanissetta Enna Messina e Trapani, Calogero Foti. “Nonostante fosse ampiamente e da molto tempo informato sullo stato di dissesto dei territori coinvolt, in qualità di dirigente generale della Protezione civile in Sicilia da oltre 9 anni – dicono i grillini a proposito di Foti – non ha mai provveduto a mettere in atto le opportune misure di manutenzione”.
La risoluzione impegna inoltre l'esecutivo “ad adottare immediati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, di controllo e monitoraggio del territorio e dei fenomeni di dissesto idrogeologico e di ristrutturazione, e di potenziamento e rilancio dell'attuale comparto ferroviario, a supporto dello sviluppo degli assi passeggeri e dei corridoi merci”.
Che dire? Che a tre mesi dal crollo del viadotto Himera si scontrano due concezioni della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica. Da una parte il capo del governo nazionale, Renzi, il ministro Graziano Delrio e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che, come già ricordato, di concreto non hanno prodotto nulla. Dall’altro lato i grillini e il Comune di Caltavuturo che, invece, stanno operando con concretezza nell’interesse della popolazione di Caltavuturo e, in generale, dei siciliani. Perché, come già accennato, la stabilizzazione della trazzera risolverà i problemi anche agli automobilisti che debbono recarsi da Palermo a Catania e viceversa.
“Mentre tutti i dinosauri della politica cercano di capire come rimanere ancorati alla poltrona – si legge in un post scritto da chi sta operano fattivamente nell’interesse della Sicilia – noi andiamo avanti. I lavori della regia trazzera continuano celermente grazie all'impegno straordinario delle ditte di Li Gresti e Guggino. Inoltre il Comitato cittadino di Caltavuturo ha aperto il conto corrente che accoglierà le diverse donazioni di tutti i cittadini per permettere di effettuare il lavori di manutenzione sulla trazzera-scorciatoia.
Ecco gli estremi:
IBAN: IT 24 S 08976 43160 000000307443, presso Banca di Credito cooperativo San Giuseppe di Petralia Sottana – Intestato ad Associazione cittadina – oltrepassiamo la frana, via Vittorio Emanuele 55, 90022 Caltavuturo”.