Già da giovedì scorso i prezzi di alcuni collegamenti aerei da Roma per altre destinazioni italiane hanno subito aumenti che potrebbero rappresentare vere e proprie speculazioni. Lo denuncia il Codacons www.codacons.it che sta preparando, al riguardo, un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile.
Secondo quanto raccontato da alcuni cittadini e riportato da organi di informazione, il 7 maggio scorso i prezzi dei collegamenti aerei in partenza da Roma avrebbero subito rincari astronomici. Ad esempio, le tariffe dei biglietti sui voli Roma-Catania avrebbero raggiunto e superato quota 600 euro.
“Vogliamo capire se qualche compagnia aerea ha deciso di speculare sull’emergenza legata all’incendio scoppiato a Fiumicino, incrementando i prezzi al fine di lucrare sulle esigenze dei passeggeri – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi -. Per tale motivo stiamo preparando un esposto all’Enac e alla Procura di Roma, chiedendo di indagare alla luce della possibile fattispecie di aggiotaggio”.
Il primo a far sentire la propria voce è stato il sindaco di Catania, Enzo Bianco: “È inaccettabile, ingiusto, immorale – dice Bianco – che, approfittando dell’emergenza in corso a Fiumicino, che ha di fatto paralizzato per diverse ore il traffico aereo nazionale, le compagnie abbiano alzato in maniera spropositata il prezzo del biglietto del volo dalla Capitale a Catania. Far pagare da 400 a oltre 600 euro un volo è una follia, sia che si tratti di un volo diretto, sia con scalo. Chiedo che l’Enac intervenga per porre rimedio a questo scandalo”.
Al sindaco della città Etnea fa eco il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone: “E’ una vergogna. Ha ragione il sindaco di Catania: non è più tollerabile che il prezzo di un volo aereo dalla Sicilia a Roma raggiunga anche i 600 euro. Già in condizioni normali – aggiunge il presidente del Parlamento siciliano – il costo di un biglietto è eccessivo. Che poi le compagnie aeree, approfittando dell’emergenza per la chiusura dell’aeroporto di Fiumicino, lo alzino ancora di più è scandaloso. Intervenga subito il governo nazionale”.
“Una speculazione grave e inaccettabile, che penalizza i viaggiatori e colpisce, in particolare, i siciliani che non hanno altra possibilità se non l'aereo per spostarsi o tornare a casa”, sottolinea Giuseppe Lupo, ex segretario regionale del Pd siciliano e vicepresidente del Parlamento dell’Isola. “L'incidente romano – precisa ancora Lupo – come era prevedibile, ha determinato la cancellazione di numerosi voli. Ma trovo inaccettabile che, a migliaia di passeggeri rimasti a terra, molte compagnie impongano il riacquisto a prezzo pieno del biglietto. Una cosa semplicemente vergognosa: i viaggiatori andavano riallocati senza alcun aggravio economico, invece si sta lucrando sul disagio delle persone, specialmente su chi non ha altra possibilità per arrivare a destinazione, come nel caso di moltissimi siciliani. Mi aspetto che le autorità competenti intervengano a tutela dei diritti dei viaggiatori e contro ogni forma di speculazione che penalizza la Sicilia”.
Sicilia sempre più isolata, quindi. Al peggio non c'è mai fine. Dopo il crollo del viadotto Imera che ha fatto tornare indietro di 50 anni l'Isola in termini di viabilità (per recarsi da Palermo a Catania in automobile, e viceversa, 200 chilometri circa la distanza, volano via 6 ore o giù di lì!), dopo aver constatato che l'intera viabilità siciliana è diventata un vero colabrodo ci mancava anche questo grave incidente a Fiumicino che mette a nudo, ancora una volta, l'abbandono in cui versa la Sicilia in un'Italia sempr epiù egoista, dove le speculazioni e gli speculatori sono sempr edientro l'angolo. In questa occasione viene fuori lo sciacallaggio delle compagnie aeree che, approfittando della situazione d'emergenza, alzano i prezzi dei biglietti a dismisura e ai livelli massimi.
Ci dispiace di non aver notato che sui biglietti a prezzo capestro non si riscontra alcuna dichiarazione da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Come mai? Una Sicilia allo sbando e anche scalognata. Dai vari flop registrati a livello politico istituzionale si è passati a disastri nella viabilità e persino alla sceneggiata dell’Expo di Milano dove la Regione siciliana è stata trattata con i piedi.
Occorre reagire con tutte le forze sane e con un serio impegno da parte di tutte le persone che hanno veramente a cuore l'interesse della Sicilia e dei suoi abitanti. Per fare ciò occorre molto coraggio. Coraggio non dimostrato l'anno scorso dall'attuale governatore dell’Isola che, per accontentare Matteo Renzi, ha rinunciato, per quattro anni, agli effetti positivi del contenzioso tra Regione e Stato, pur in presenza di una sentenza della Corte Costituzionale sulla territorializzazione delle imposte favorevole alla Sicilia.
Foto tratta da qn.quotidiano.net