Non è bastato tutto l'inverno per risolvere la questione. Che esplode, con tutti i rischi connessi, proprio alla vigilia dell'estate. Parliamo della querelle tra la Regione Siciliana e la Ustica Lines, compagnia di navigazione che svolge il servizio di trasporto da e per le isole minori come le Egadi e le Eolie. Le isole, insomma, più gettonate dai turisti.
Ebbene, la compagnia dell'armatore napoletano, Vittorio Morace, sta minacciando di sospendere il servizio, a partire da domani, 7 Maggio, e di mandare a casa 400 dipendenti, perché la Regione non salda i debiti che ha nei suoi confronti. Parliamo di 15 milioni di euro. Una prima tranche era stata versata ad Aprile, ma manca ancora il 50% di quanto dovuto.
Una situazione paradossale e al limite del masochismo (se non follia amministrativa) se si considera che a rischiare non sono solo i dipendenti, ma l'intera stagione turistica delle isole minori. Che vivono solo di turismo.
"La Regione siciliana – dice la compagnia in una nota – sconfessando se stessa, ha disconosciuto quello che era stato ipotizzato come un percorso attuabile durante la riunione svoltasi a Messina, vale a dire il pagamento dell'85 per cento di quanto dovuto alla società".
La Regione, inoltre, ha chiesto alla società "di proseguire regolarmente i servizi pagandoli come mero rimborso a piè di lista. Un atteggiamento inaccettabile – sottolinea ala Ustica Lines- da parte della Regione, che ha affermato di avere avviato valutazioni a partire dal luglio 2014, comunicando solo il 30 marzo scorso alla società l'avvio del procedimento e ribadendo ancora oggi di stare svolgendo ulteriori valutazioni".
Così, "dinanzi a tale inaccettabile atteggiamento della Regione", Ustica Lines "non può fare altro che confermare la sospensione dei collegamenti con le Isole minori a partire da giovedì".
C'è da dire che, sull'appalto affidato alla Ustica Lines, la Regione ha espresso più di un dubbio, tanto da presentare un esposto in Procura.
Dubbi che, però, non giustificano il mancato saldo dei debiti e il rischio della sospensione dei trasporti. Non a caso l'opposizione siciliana parla di un "Governo irresponsabile" proprio perché il rischio per il turismo è altissimo.
Se la prendono, invece, con la compagnia gli albergatori, anche se, nello stesso comunicato esortano la Regione a non compromettere la già fragile economica delle isole minori e a lasciare che sia la magistratura a verificare se ci sono state irregolarità nell'appalto:
"Rimaniamo sconcertati difronte all’ennesimo inaccettabile ultimatum della Usticalines che minaccia di interrompere i collegamenti marittimi con le Eolie e le isole Egadi. Ci troviamo ormai in piena stagione turistica e non possiamo certo permetterci di subire annunci di questo genere ne tantomeno dei rallentamenti ai servizi di collegamento marittimo – dice Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Eolie e isole minori.
Che aggiunge:
"Comprendiamo le esigenze della Regione di dover gestire la questione nel rispetto delle procedure amministrative e dei parametri previsti dalla legge. Siamo sensibili e solidali con i lavoratori della compagnia il cui posto di lavoro è messo a repentaglio da questo inconsueto braccio di ferro con la Regione. Ci rendiamo perfettamente conto delle richieste di Usticalines che punta a recuperare i propri crediti nei confronti della stessa Regione. Tutto ciò però non può tradursi in un’azione di terrorismo psicologico che rischia di essere l’assurdo preludio ad enormi disagi per le comunità locali e a pericolosi danni per il tessuto economico locale che vive di turismo".
Se ci sono stati degli errori nelle procedure di affidamento dei servizi, questi saranno oggetto di verifica da parte delle autorità preposte. In atto però – e questa è la richiesta del presidente degli albergatori delle piccole isole – la Regione ponga in essere tutte le azioni necessarie per garantire i servizi di collegamento con le isole minori, a prescindere dai conteziosi in essere e la Usticalines cambi strategia”.
Dal canto suo l'assessore siciliano ai Trasporti, Giovanni Pizzo, che martedì ha incontrato i sindacati, ha fatto sapere che la priorità è la salvezza dei dipendenti, ma prima di erogare i 15 milioni attende "ulteriore documentazione".
Sul tema si è espresso anche il Presidente di URAS Federalberghi Sicilia e Vicepresidente nazionale di Federalberghi, Nico Torrisi, che ha dichiarato: “Si trovi una soluzione e subito. La sola notizia del problema, che speriamo trovi immediata soluzione, danneggia enormemente il turismo siciliano per le incertezze che genera nei viaggiatori. Disastro sociale ed economico da sventare senza perdite di tempo”.