Mancano pochi giorni, ormai, all’inaugurazione dell’Expo Milano 2015, ma la manifestazione non smette di far parlare di sé. Il tema dell’Expo 2015 avrebbe dovuto essere, secondo gli ideatori, “Nutrire il Pianeta”. Per questo ci si aspettava che tutti, o per lo meno la stragrande maggioranza dei Paesi che hanno aderito all’iniziativa, organizzassero la propria esposizione su questo tema. Invece diversi Paesi hanno deciso di partecipare, ma di non parlare né di alimentazione, né di energia (l’altro tema portante della manifestazione). E sono diversi i Paesi che, forse anche dopo aver visto il modo in cui l’Italia sta gestendo l’evento, hanno dato forfait.
Paesi importanti come l’India, che, stando a quanto riportato sul sito http://expo2015notizie.it, avrebbe rinunciato a seguito delle “difficoltà nel trovare un accordo sul caso dei due marò italiani trattenuti in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani nel 2012”. Strano dato che ciò avvenga mentre su altri fronti – per esempio, quelli degli scambi commerciali di armi, armamenti e manufatti in amianto (tutti vietati espressamente dalle leggi nazionali e dagli accordi internazionali) – i rapporti tra i due Paesi continuano ad essere “produttivi”.
Altra debacle “pesante” è quella della Svezia, che ha già ufficializzato la propria rinuncia (ufficialmente a causa del fatto che nessun privato era disposto a coprire gli 11 milioni di euro previsti per la realizzazione dello stand). A dire il vero pare che tutta l’Europa del Nord (Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Danimarca, e Islanda) voglia disertare la manifestazione. E a questi Paesi potrebbero aggiungersi anche il Portogallo e mezzo Commonwealth (Australia, Canada e Sudafrica).
Tornando ai Paesi che, nonostante tutto, parteciperanno alla manifestazione, nel sito web dell’Expo 2015 ufficiale si legge che sarà “possibile scoprire più di cento cucine nazionali con i loro gusti, profumi e colori”. Già da alcune settimane hanno cominciato ad arrivare in Italia leccornie come scorpioni ricoperti di cioccolato, larve giganti in bustina, termiti disidratate e molti altre ‘specialità’.
“Alimenti", ma non “cibo”: buona parte di ciò che i Paesi stanno portando per l’esposizione non potrà essere mangiato. Come quelli provenienti dalla Thailandia: “Larve di bambù, scorpioni ricoperti di cioccolata, larve della farina – come ha riferito Claudio Monaci, direttore del Dipartimento veterinario dell'Asl di Milano – vodka allo scorpione, misto di pupe (la fase di crescita tra larva e insetto), larve di cereali, termiti disidratate, cavallette, coleotteri, larve giganti al cioccolato”. Ma anche alimenti il cui consumo, in Italia, è espressamente vietato come “la carne di caimano”. O come il Fugu, il famoso pesce palla, specialità giapponese molto velenosa se non trattata adeguatamente (ogni anno molte le persone in Giappone perdono la vita a causa dell’errata preparazione di questa prelibatezza).
“Leccornie” che, in molti casi, pur avendo ottenuto una deroga all'importazione, potranno essere solo “ammirate” all'Expo 2015 (per questo dovranno entrare nell’area espositiva in plichi sigillati e contrassegnati). Per poter essere “mangiati” dovranno ottenere una ulteriore deroga che dovrà essere concessa dal Ministero della Salute. Ma non basta: finita l'esposizione, i cibi non consumati dovranno essere smaltiti come “rifiuti particolari”, con una procedura speciale.
Per sfamarsi nella mostra intitolata “Nutrire il Pianeta” i visitatori dovranno ricorrere ad altre “prelibatezze”: quelle di McDonald e della Coca Cola, entrambi sponsor ufficiali della manifestazione. E poco importa se entrambi sono tra i più famosi paladini di quello che oggi viene chiamato ‘junk food’, cibo spazzatura. Poco importa se, secondo i dati del Ministero della Salute, proprio la cattiva alimentazione è una delle principali cause dell’obesità dilagante (il numero delle persone obese è raddoppiato rispetto agli anni ’80. Un problema che, stando agli studi dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), riguarda oltre 500 milioni di persone – 1,4 miliardi di adulti, il 35% della popolazione mondiale, sono in sovrappeso).
Anche il Vaticano parteciperà all’evento. E anche nello stand della Santa Sede si parlerà di cibo. Anzi, di “carenza” di cibo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, sarà questo il titolo della partecipazione a Expo Milano 2015.
Un padiglione "Minimalista, semplice, sobrio, nello spirito di Papa Francesco", ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi, nel quale verranno esposte alcune delle opere d’arte che fanno parte delle immense ricchezze di proprietà della Santa sede: 'L'ultima cena' del Tintoretto proveniente dalla chiesa di San Trovaso a Venezia e 'L'istituzione dell'Eucarestia' di Rubens. Opere che, se vendute, basterebbero per sfamare migliaia di persone, ma questo ai visitatori non verrà certamente detto. Anche per la realizzazione dello stand il Vaticano ha cercato di risparmiare: costerà “solo” tremilioni di euro. Soldi, anche questi, che avrebbero potuto essere utilizzati per sfamare decine o centinaia di persone…
Oggi nel mondo sono oltre 800 milioni le persone che soffrono la fame (stando ai dati del Programma alimentare mondiale, il Wfp). La stragrande maggioranza di loro (709 milioni) vive nei Paesi in via di sviluppo. Qui sono più di 200 milioni i bambini che soffrono di una qualche forma di malnutrizione (dati La malnutrizione dei bambini, Unicef, 2012). Secondo il Wfp, per sfamare i 66 milioni i bambini in età scolare basterebbero 3,2 miliardi di dollari: meno di un quarto di quanto spenderà per la realizzazione dell’Expo 2015 solo l’Italia (il totale della spesa di tutti i Paesi è ovviamente molto maggiore).
Ma questo ai nostri politici, agli ideatori e agli organizzatori della manifestazione e ai visitatori non interessa…