Ci piace pensare che le banche italiane non restino a guardare, isolate e spazientite. Ma che seguano presto il gesto, per nulla vacuo, dell'istituto elvetico Credit Suisse che ha lanciato il primo indice e portafoglio basato sulle politiche delle imprese americane verso la comunità omosessuale, lesbica, bisessuale e transgender. Si chiama LGBT Equality Index e, soprattutto negli Stati Uniti, ha una platea in crescita, piuttosto motivata. L'acronimo LGBT indica, per inciso, proprio quella fascia di clientela.
L'indice di eguaglianza LGBT misura il rendimento delle imprese in base alle misure adottate per favorire il rispetto dei dirittti dei dipendenti e di altre persone della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender. Nell'immediato, fa riferimento a 201 aziende che hanno sede negli Stati Uniti, ma il sogno di Credit Suisse è quello di poter espandere l'indice e il portafoglio di investimenti verso altri paesi. E aprire le menti. Lanciato ufficialmente a fine ottobre a New York, per il momento il prodotto è accessibile solo ai clienti della banca negli Stati Uniti; la soglia minima di investimento è stata fissata in 250.000 dollari (circa 180.000 euro), ma il fondo potrebbe aprirsi a investitori più modesti, a partire dal 2014.
L'idea è arrivata dal direttore generale della banca svizzera, Brady Dougan, americano, con una sensibilità a fior di pelle per il mercato d'oltreoceano ed il "politicamente corretto", quando si tratta di diritti civili e costumi sessuali. Doug Nieters, co-direttore della rete della comunità Lgbt della banca negli Stati Uniti, ha spiegato alla France presse che l'iniziativa è nata dalle discussioni tra i membri della rete, che hanno poi portato Credit Suisse a commissionare uno studio sulle performance delle imprese in base alle politiche adottate verso questa comunità. Come spiega Il Mondo, i risultati hanno dimostrato che "se le aziende hanno politiche a favore della comunità Lgbt, i dipendenti rimangono più a lungo, la gente tende ad assere più felice sul posto di lavoro, più produttiva, tutte cose che portano a maggiore produttività e a risultati più positivi e solidi", ha fatto sapere Nieters.
Per lanciare l'indice borsistico alternativo e stratificato, con l'appoggio di società che si battono contro l'omofobia e la discriminazione, Dougan ha scelto un'afroamericana, Pamela Thomas-Graham. In secondo luogo, ha selezionato un team di gestori patrimoniali attenti al tema della diversità.
L'iniziativa di Credit Suisse è stata accolta positivamente dagli ambienti finanziari di Wall Street. "Se siete interessati ai diritti delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei transgender oggi il Crédit Suisse vi offre il primo indice in grado di seguire le performances delle società rispettose di quelle persone", si legge nella sezione economica di Cnn.