Bisogna proprio ascoltare la registrazione intercettata dalla guardia di Finanza, datata 6 luglio, 2010, con cui l’allora (e purtroppo ancora) presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, telefonava al responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva, Girolamo Archinà (In alto la registrazione pubblicata su youtube dal Fatto Quotidiano). Bisogna ascoltarla bene. Vi è forse venuto un senso forte di nausea, come quando ci si intossica con del cibo avariato? L’Italia continua ad essere gestita da potentati economici e dai loro servitori politici che in pubblico pretendono di essere distanti, ma nel privato sono pappa e ciccia. Ecco che questa poltiglia è ormai andata a male, sprigiona solo veleno, bisogna quindi vomitare altrimenti si muore tutti.
“Ho visto una scena fantastica, non potevo riprendermi…” dice Vendola ad Archinà ridendo. E che cosa avrebbe fatto divertire cosi il Presidente della Puglia? Le morti di tumore a Taranto per l’inquinamento dell’Ilva? No, ci mancherebbe, non riderebbe mai dei morti Vendola. Ma, almeno ascoltato da New York, quel Presidente della Puglia che subito dice di querelare il Fatto Quotidiano, ma che qui non potrà intimidire la libertà di espressione e di stampa, fa di peggio. Già, Presidente Vendola, da New York le diciamo che quella sua risata, quel suo sghignazzare al telefono, ci fa proprio vomitare. Da Presidente della regione Puglia stava infatti ridendo di come ad un giornalista indipendente fosse stato impedito di porre domande vere al presidente dell’Ilva.
Il presidente della Puglia, leader di un partito che si chiama Ecologia e Libertà, a quanto pare si era proprio divertito a vedere su youtube Archinà strappare il microfono al giornalista Luigi Abbate e impedirgli di continuare a fare domande “scomode” al presidente dell’Ilva Emilio Riva. Invece di riprendere il colpevole di quella violenza, come ci si aspetterebbe, di chiedere spiegazioni di quel comportamento, che fa Vendola? Lo chiama per dirgli che si è divertito tanto nel guardare quella scena. Ma che risate che ci ha fatto fare!
Avevamo ascoltato Nichi Vendola qui a New York, esattamente tre anni fa, pronunciare discorsi politici con maestria dialettica, la sua “poesia” ci aveva quasi ipnotizzato. Forse per questo, nell’ascoltarlo in quella telefonata, il terribile senso di nausea è stato ancora più forte.
Chi è il vero Nichi Vendola? Quello visto a New York o quello che si ascolta in quella telefonata registrata dalla finanza che lo indagava?
Vendola, che ieri invece di chiedere scusa, attaccava e inoltrava querele, con quella sua risata legittimava l’azione di Girolamo Archinà che aveva impedito ad un giornalista di fare il suo lavoro. “Faccia di provocatore” lo chiama Vendola. Ma certo, un giornalista che si permette di far le domande senza concordarle prima con il padrone deve essere un provocatore, non certo un giornalista che finalmente fa il suo dovere.
Vendola poi raccomanda ad Archinà, con un tono di voce di colpo sommesso, di dire al Presidente dell’Ilva che il presidente della Puglia “non si è defilato”. Ma davvero?
Vendola, finora, non ha chiesto scusa a nessuno, non lo ha chiesto nemmeno ai suoi elettori e militanti di partito, che in questo momento, a prescindere dalle difese del vertice a lui sottomesso, saranno sconvolti poveretti. Forse il presidente della Puglia, non dimettendosi ma attaccando, crede che sia giusto, oltre che divertente, zittire i giornalisti liberi che provano ad alzare la testa? Bisogna quindi congratularsi con quei mastini che sanno strappargli di mano il microfono o la penna prima che facciano danni?
Nichi Vendola dovrebbe dimettersi subito da Presidente della Puglia e non dovrebbe essere più il leader di un partito chiamato Ecologia e Libertà. Potrebbe però mettersi alla testa di una processione di vergogna e pietà per questa Italia, sempre più avvilita.
PS. Qualche ora dopo aver scritto e pubblicato questo Visti da New York, veniamo a sapere che Nichi Vendola finalmente si è scusato con il giornalista Luigi Abbate: "L'unica cosa di cui mi vergogno davvero è di aver riso in quel modo di un giornalista che faceva il suo mestiere, e a cui chiedo scusa" dichiara il Presidente della Puglia e leader di Sel con un messaggio su twitter e anche con una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Benissimo, scuse arrivate con un giorno di ritardo ma meglio tardi che mai. Non crediamo però che sia l' "unica cosa" di cui Vendola si debba vergognare sul contenuto e i toni di quella telefonata.