Competitiveness and International Integration of Italian Firms: An Assessment after the Great Recession, questo è il titolo che apre un ciclo di seminari organizzati dal CER (Centro Europa Ricerche negli Stati Uniti), presso la World Bank e la Casa Italiana Zerilli-Marimò a New York, con il sostegno dell'ENI. Tra i relatori del crocevia "imprese italiane" e "integrazione post-Recessione" – ammesso che il "post" sia veritiero – troviamo Lelio Iapadre, dell'Università dell'Aquila e CER Chief Trade Economist, Paolo Guerrieri, membro del CER Scientific Committee e membro del Budget Committee of the Italian Senate, e Gianluca Clementi, professore associato (Economics), NYU Stern School of Business.
Filo conduttore del dibattito sono gli ultimi cinque anni di crisi e stagnazione dell'Eurozona, ma anche il bisogno di recupero dell'economia italiana e la benzina che si è sparsa, senza redenzione, sulle piste del mercato e del commercio. Lo scopo delle ricerche del CER è quello di mostrarci a che punto si trova ora il paese, nel tentativo di restituire competitività alle imprese e alle aziende italiane, una volta leader in diversi settori, oggi fanalino di coda zoppicante.
I report del CER dimostrano che il settore produttivo italiano sta rallentando ed è a un punto morto: non evolve, non segue l'onda della domanda globale, succube di deboli performance. Quali sono allora le policies che un paese che arranca dovrebbe prendere in considerazione? Le ricerche del Centro Europa Ricerche si focalizzano sui problemi centrali dell'Italia e del sistema monetario europeo, dimostrando che le autorità hanno più responsabilità di ciò che si crede in questo scenario di arretramento e di sotto-performance. Le organizzazioni pubbliche, così come le aziende industriali e le associazioni di business, ma anche istituti bancari e compagnie di assicurazione, si rivolgono al CER per migliorare la propria qualità di prestazione sul mercato ed espandersi (tornare ad espandersi) su campo internazionale.
Istituito a Roma nel 1981, il CER è un centro di ricerca autonomo e indipendente, governato e guidato solo dai fondatori e senior economics che hanno contribuito al risanamento della ricerca scientifica e statistica. Più di 40 ricercatori, coordinatori e consulenti (provenienti da università) contribuiscono ogni giorno ad allargare gli orizzonti sul mondo industriale ed economico.