Inarrestabile, Trump continua a scuotere gli equilibri con decisioni drastiche con cui spera di rimodellare il panorama politico e militare degli Stati Uniti. In serata si apprestava a firmare quattro decreti esecutivi che potrebbero trasformare radicalmente le forze armate. Le misure prevedono il divieto per le persone transgender di servire sotto le armi, l’eliminazione delle iniziative di Diversità, Equità e Inclusione (DEI), il reintegro dei membri congedati per aver rifiutato il vaccino contro il Covid-19 con tanto di arretrati salariali e l’implementazione di uno “scudo di difesa missilistica di nuova generazione” per gli Stati Uniti.
Gli ordini annullano le politiche dell’Amministrazione Biden e ripristinano alcune delle controverse decisioni del primo mandato di Trump. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth, insediatosi oggi, sarà il volto di questa trasformazione. Ex ufficiale della Guardia Nazionale ed ex conduttore televisivo, Hegseth è noto per le sue posizioni conservatrici e la determinazione di promuovere una “cultura guerriera” all’interno delle forze armate. Durante una conferenza stampa, ha dichiarato che le sue priorità sono la “letalità e prontezza”, e si è impegnato a eliminare qualsiasi regola a suo giudizio contraria a questi obiettivi.
Il primo degli ordini esecutivi attesi – il divieto per le persone transgender di servire nelle Forze Armate – era già stato introdotto nel 2017 da Trump nel suo primo mandato e poi revocato da Biden nel 2021. La nuova versione del divieto appare ancora più restrittiva, e include standard specifici relativi ai pronomi di genere e all’incompatibilità tra le esigenze mediche delle persone transgender e la prontezza operativa. Gli oppositori della misura sottolineano che avrà un impatto discriminatorio e che farà perdere ai corpi militari USA professionalità preziose.
Il secondo ordine esecutivo pone fine nelle forze armate alle politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DEI). I dipendenti degli uffici federali civili dedicati al DEI sono stati già posti in congedo amministrativo retribuito in vista di un probabile licenziamento, mentre una revisione interna delle pratiche è già in corso. I sostenitori della misura repressiva voluta da Trump la definiscono un passo per favorire la meritocrazia, ma i critici temono che minerà i progressi fatti nel garantire eque opportunità e rappresentanza e cancellerà i successi riportati nello sforzo di avere Forze Armate che riflettano la società americana nel suo insieme.
Il terzo ordine esecutivo prevede il reintegro con arretrati salariali per i militari congedati per aver rifiutato il vaccino contro il Covid-19. Sebbene l’Amministrazione Biden avesse già abrogato l’obbligo vaccinale, e aperto le porte al rientro di questo militari, il numero di quelli che hanno scelto di rientrare era rimasto esiguo, poche decine su circa 8 mila. Ma Trump offre loro gli arretrati salariali e questo potrebbe essere un forte stimolo a ripensarci.
Infine Trump ha ripescato un vecchio sogno di Ronald Reagan, quello che negli anni Ottanta veniva chiamato “Star Wars”, le Guerre Stellari, cioè l’idea di costruire anche per gli USA l’Iron Dome, la cupola di ferro protettiva che già esiste in Israele, per proteggere il territorio americano contro missili balistici, ipersonici, e altri attacchi aerei di nuova generazione. Questo ordine esecutivo tuttavia avrà bisogno del via libera del Congresso, e quindi avrà vita difficile considerato che costerebbe miliardi di dollari e già gli USA sono difesi da svariati sistemi antimissile.
Le azioni di Trump rappresentano una cesura rispetto alle politiche del presidente precedente, con effetti significativi sia sul piano interno che internazionale. Se da un lato il presidente si appella alla necessità di rafforzare la sicurezza e la prontezza militare, dall’altro queste misure sollevano preoccupazioni di possibili discriminazioni e violazioni dei diritti umani.
Sono effettivamente tutte promesse fatte da Trump nella campagna elettorale, ma ora starà a Pete Hegseth applicarle nella gestione del Dipartimento della Difesa e dei suoi due milioni e mezzo di dipendenti. Il futuro delle forze armate americane appare dunque avvolto in un clima di incertezza, proprio mentre il dibattito pubblico continua a infiammarsi per la decisione di Trump di utilizzarle al confine, militarizzando la lotta all’immigrazione illegale.