Pronti via. Pochi minuti dopo il giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, è già arrivata la prima gaffe di Donald Trump.
Parlando con dei giornalisti nello Studio Ovale della Casa Bianca, lunedì pomeriggio, il commander-in-chief ha infatti erroneamente incluso la Spagna tra i Paesi BRICS, il blocco politico-economico il cui nome deriva dalle iniziali di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – che ne fanno parte insieme ad Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran, e Indonesia.
Madrid, al contrario, è un membro storico della NATO e dell’Unione Europea, due organizzazioni di cui gli Stati Uniti sono formalmente alleate.
Trump ha fatto accenno al Paese iberico rispondendo a una domanda sui Paesi NATO che non raggiungono la soglia minima del 2% del PIL in spese militari, sottolineando come lo scorso anno la Spagna si sia posizionata ultima tra i 32 stati membri, con una spesa stimata all’1,28%.
“La Spagna è molto in basso,” ha affermato Trump rispondendo alla domanda di un reporter. “Sono una nazione BRICS? La Spagna, intendo. Sapete cosa sono i BRICS? Lo scoprirete,” ha aggiunto, specificando di voler imporre dazi commerciali del 100% sul blocco avversario dominato da Mosca e Pechino che si è recentemente proposta di contrastare l’egemonia globale del dollaro.
Donald Trump doesn’t even know which countries are in BRICS?
No, Spain is not in BRICS.
A total embarrassment.
pic.twitter.com/bwyM1U2Q7S— Lucas Sanders 💙🗳️🌊💪🌈🚺🟧 (@LucasSa56947288) January 21, 2025
Martedì mattina Pilar Alegría, ministra dell’Istruzione spagnola e portavoce del governo, ha comunque cercato di smorzare le tensioni. “Non so se le parole del presidente Trump siano frutto di un errore o meno, ma posso confermare che la Spagna non fa parte dei BRICS,” ha dichiarato la ministra in una conferenza stampa.
Alegría ha chiarito che Madrid considera Washington un “alleato naturale” nonostante la discrepanza sui livelli di spesa per la difesa. Attualmente, la Spagna è uno degli otto Paesi – compresa l’Italia – che non raggiungono il target fissato dalla NATO al 2%. Trump ha più volte espresso il desiderio di imporre ai membri dell’Alleanza di aumentare il contributo in spese di difesa fino al 5%.