Il mondo tutto collegato ha atteso da mesi questo momento. Prima il vicepresidente JD Vance, poi Donald Trump hanno giurato alla Rotonda dentro al Campidoglio, a causa del freddo gelido che ha avvolto la costa Est degli Stati Uniti. Senza perdere tempo, il 47esimo presidente si è lanciato in un’arringa sulle prossime azioni che intraprenderà: “L’età dell’oro dell’America comincia ora”.
Con tono vittimistico, ha cominciato con “hanno provato a prendermi la libertà, la vita”, ricordando l’attentato dello scorso luglio a Butler, in Pennsylvania, e che ha affrontato gli otto anni di amministrazione “più duri” di qualsiasi altra presidenza. Da vincitore ha attaccato l’amministrazione uscente sull’immigrazione – “fermerò l’invasione di criminali” –, sulla criminalità, sulla gestione del petrolio e dell’ambiente – con gli incendi a Los Angeles e gli uragani in North Carolina –, sui dazi, sulla questione di genere – “esisteranno solo due sessi: maschi e femmine”. Non ha parlato di Groenlandia, ma ha fatto riferimento al Golfo del Messico che “diventerà Golfo d’America”. Non ha citato espressamente Russia, Ucraina, Gaza e Israele, ma ha dichiarato che “con lui non ci sarebbero state mai guerre” e che d’ora in poi porterà la pace, che Trump sarà ricordato come il “pacificatore”.
Sono stati distribuiti solo 220.000 biglietti per entrare dentro al Campidoglio: il pubblico si è raccolto al National Mall, mentre alcuni membri del Congresso, i più fedeli MAGA, i miliardari delle Big Tech (che hanno staccato assegni a 7 cifre pur di esserci), i leader di Paesi stranieri come Giorgia Meloni e Javier Milei, gli ex presidenti, l’amministrazione uscente e la famiglia Trump al gran completo hanno sfilato uno dopo l’altro per sedersi alla Rotonda.
È la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale che premier e leader mondiali sono stati invitati alla cerimonia di insediamento. La presidente del Consiglio Meloni ha fatto sapere, attraverso un comunicato del governo, che “sia molto importante per una nazione come l’Italia, che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti, dare una testimonianza della volontà di continuare e semmai rafforzare quella relazione in un tempo in cui le sfide sono globali e interconnesse. Il senso è sicuramente questo”.
Si procede con la sfilata presidenziale e poi il presidente neoeletto ha promesso di firmare i primi ordini esecutivi, dall’Alien Enemies Act a un disegno per eliminare Green New Deal.