Mentre la situazione sembra migliorare leggermente, le autorità continuano ad indagare sulla natura di roghi che nel corso dell’ultima settimana hanno colpito diverse aree di Los Angeles, provocando la morte di almeno 24 persone e l’evacuazione di decine di migliaia di residenti.
Le forze dell’ordine stanno seguendo diverse piste, tra cui quella che riguardante la possibile natura dolosa degli incendi. Tuttavia, prima di stabilire con certezza se dietro le lingue di fuoco vi siano le mani dei piromani, occorrerà portare a termine un’analisi meticolosa. Nelle aree boschive di Los Angeles scoppiano continuamente incendi, molti dei quali causati involontariamente da senzatetto. I roghi, però, non si sviluppano quasi mai in modo distruttivo a causa della mancanza di venti forti, a differenza di quanto accaduto questa settimana.
“Non c’è bisogno di una banda di piromani per andare in giro ad appiccare incendi, perché ci pensa la natura”, ha detto ai microfoni di NBC Scott Fischer, un investigatore federale in pensione che si occupa di incendi dolosi, “Ci sono dei piromani là fuori, certo, ma c’è una banda che gira per Los Angeles in questo momento? E’ improbabile”.

Tuttavia secondo gli esperti, alcuni dei roghi “minori” scoppiati in settimana, che hanno succeduto quello di Palisades, potrebbero essere stati appiccati da qualche sconosciuto. “Un evento di tale portata spesso scatena la reazione delle persone, che lo vedono come un qualcosa da imitare”, ha spiegato Terry Taylor, un ex investigatore di incendi boschivi.
Al contempo, gli addetti ai lavori hanno affermato che il processo per stabilire la natura dei roghi richiederà settimane. Il primo passa sarà quello di individuare con esattezza il punto in cui le fiamme hanno cominciato a divampare. Elementi come detriti carbonizzati nelle vicinanze possono costituire indizi fondamentali. Per facilitare le ricerche, gli investigatori utilizzano spesso metal detector, magneti, lenti di ingrandimento o addirittura binocoli.
Per gli esperti, è improbabile che i roghi più pericolosi di questi giorni, ovvero quello di Palisades e di Eaton, siano stati appiccati da piromani. Tuttavia, prima della chiusura delle indagini anche quest’ultima pista non può essere scartata a priori. Potrebbero volerci diversi giorni prima che gli investigatori determinino le cause degli incendi. Qualora, in alcuni casi, la pista dolosa dovesse essere accertata, diverse morti potrebbero non essere più considerate come incidenti, ma come omicidi.

Nelle ultime ore, inoltre, a preoccupare le autorità non sono solo le lingue di fuoco, ma anche le imponenti nubi di fumo generate dagli incendi. L’incenerimento di plastiche, metalli e altri materiali rilascia nell’aria sostanze chimiche e gas nocivi, che in alcuni casi possono costituire un pericolo mortale.
Uno dei maggiori pericoli del fumo degli incendi è il particolato, un mix di minuscole particelle, denominate PM 2.5, che possono depositarsi in profondità nei polmoni. Sono abbastanza piccole da entrare nel flusso sanguigno e distribuirsi in altri organi del corpo.
l’esposizione al PM 2.5 durante gli incendi boschivi è associata a un rischio maggiore di arresti cardiaci, insufficienza cardiaca, attacchi d’asma, ictus e altre malattie. Gli studiosi affermano che gli effetti negativi di tale fenomeno possono propagarsi per centinaia di chilometri.