Negli ultimi giorni, il nome di Luigi Mangione incriminato per l’omicidio di Brian Thompson, l’amministratore delegato di UnitedHealthcare ucciso a New York il il 4 dicembre, è riemerso con forza nelle discussioni sui social media, intrecciandosi con la rabbia collettiva scatenata dagli incendi che stanno devastando la California meridionale.
Mentre le fiamme divorano migliaia di case e distruggono vite, i cittadini puntano il dito contro le politiche delle compagnie assicurative, percepite come ciniche e insensibili alle esigenze delle comunità colpite.
Le cancellazioni di polizze da parte di State Farm, il più grande assicuratore immobiliare del “Golden State”, hanno alimentato la frustrazione: nell’estate scorsa, oltre 72.000 contratti sono stati annullati e hanno lasciato i proprietari degli immobili in balia del disastro. A Pacific Palisades, una delle aree più colpite dagli incendi, 1.626 coperture erano state revocate prima dell’arrivo dei roghi.
La compagnia, aveva dichiarato che la decisione era stata “necessaria per mantenere la capacità di pagamento dei sinistri”, ma ciò non aveva placato l’indignazione. Sul web, alcuni utenti hanno ripreso a invocare “la via di Luigi Mangione”, e trasformato il 26enne, già al centro delle cronache, in un controverso eroe popolare.
Dietro la figura del giovane si cela un malcontento profondo. La sua immagine, spesso associata a meme virali e contenuti sarcastici, è diventata un simbolo di opposizione al potere dei gruppi assicurative, accusati di anteporre i profitti al di sopra delle persone. Per molti, il suo gesto estremo rappresenta una forma di giustizia contro un sistema percepito come predatorio.
Secondo il dottor Cliff Lampe, professore all’Università del Michigan, i post su Mangione riflettono una più ampia insoddisfazione sociale: “Con l’aumento della disuguaglianza e la percezione di impotenza di fronte al potere aziendale, i social media diventano uno spazio per esprimere rabbia e trovare una forma di azione, seppure simbolica. Tuttavia questo tipo di espressione, spiega Lampe, “rischia di rimanere confinata alla sfera virtuale”.
Anche Susan Campbell, docente di comunicazione presso l’Università di New Haven, sottolinea che il ragazzo incarna il bisogno di un capro espiatorio in un momento di crisi. “Quando le persone si sentono tradite dai sistemi che dovrebbero proteggerle, trovano conforto in simboli di ribellione come Mangione, seppure le sue azioni siano tutt’altro che eroiche”.
Campbell aggiunge inoltre: “La rabbia è comprensibile, ma l’energia sarebbe meglio impiegata per spingere verso riforme sistemiche, piuttosto che idealizzare figure che infrangono la legge”.
Nonostante la crescente indignazione, gli esperti avvertono che le proteste online difficilmente potranno tradursi in cambiamenti concreti.
Intanto, il fuoco continua a infuriare nello stato dove 24 persone hanno già perso la vita. L’incendio di Palisades ha bruciato oltre 8.000 ettari ed è contenuto solo all’8%, mentre altre aree vedono perdite altrettanto gravi. Le stime dei danni economici superano già decine di miliardi di dollari, e per molti residenti il futuro appare incerto.