A solo un anno di distanza, la legge Local Law 18 potrebbe subire delle modifiche. Nata per contrastare la crisi degli alloggi a New York, la normativa che vieta la maggior parte degli affitti di appartamenti interi per soggiorni brevi su piattaforme come Airbnb potrebbe essere troppo rigida e un nuovo disegno di legge, presentato al Consiglio comunale, potrebbe contribuire ad allentarla.
Secondo gli esperti analisti del settore, infatti, queste forti limitazioni contribuiscono al fenomeno dell’innalzamento dei prezzi degli hotel nella Grande Mela. Inoltre, l’offerta alberghiera è limitata a causa del fatto che gli albergatori devono affrontare costi in aumento relativi a servizi e assicurazioni e migliaia di stanze vengono messe a disposizione per ospitare migranti.
In base all’attuale normativa, coloro che vogliono offrire affitti a breve termine nella città con Airbnb devono essere registrati al comune, vivere nell’abitazione che viene affittata ed essere presenti durante il soggiorno degli ospiti, che non devono essere più di due.
Theo Yedinsky, vicepresidente delle politiche pubbliche Airbnb, sostiene che, invece, incentivare la possibilità di offrire affitti a breve termine per i proprietari di immobili a New York consentirebbe alle persone di sfruttare la loro casa come risorsa economica e al contempo avrebbe l’effetto di mantenere i prezzi degli affitti più bassi. Secondo Jonathan Miller, della società immobiliare Douglas Elliman e autore dei rapporti sugli affitti di New York, di recente e soprattutto a Manhattan, si è registrato un aumento dell’offerta di affitti a lungo termine “con i costi che continuano a salire”, afferma.