Anche il Dipartimento di Stato conferma che centinaia di giovani yemeniti sono arrivati in Europa per combattere con la Russia contro gli ucraini. E il fatto che la Russia abbia dovuto reclutare combattenti nel Paese mediorientale conferma la necessità di Mosca di rinforzare le sue linee al fronte senza ricorrere alla leva obbligatoria. Secondo media americani e britannici, questi giovani sono reclutati tramite una società legata al governo dei ribelli Houthi, con false promesse di stipendi elevati e cittadinanza russa.
La portata della cooperazione tra Russia e Houthi non è del tutto chiara, ma un funzionario del Dipartimento di Stato ha confermato che si tratta di “un coinvolgimento significativo”, secondo quanto ha riferito Business Insider.
Gli Houthi, movimento filo-iraniano di fede zaidita, dominano il nord dello Yemen, incluse aree strategiche come l’area della capitale, Sana’a. I legami tra Mosca e questo gruppo si sono intensificati parallelamente al rafforzarsi dell’alleanza tra Russia e Iran. Tim Lenderking, inviato speciale dell’Amministrazione Biden per lo Yemen, ha rivelato che la Russia sta discutendo il trasferimento agli Houthi di armi che potrebbero incrementare la loro capacità di attaccare navi nel Mar Rosso e oltre.
L’arrivo dei mercenari yemeniti segue quello di 12.000 soldati nordcoreani, avanguardia di un probabile contingente stimato fino a 100.000 unità. In cambio del loro sostegno, Mosca ha fornito a Pyongyang sistemi avanzati di difesa aerea.
La Russia ricorre a mercenari e alleanze esterne per rimpiazzare le gravi perdite subite dall’inizio del conflitto. Inoltre, allargando la forza combattente a mercenari di altri Paesi, evita la leva obbligatoria, che potrebbe destabilizzare il consenso interno. Arruolare giovani nelle grandi città come Mosca o San Pietroburgo rischierebbe di provocare malcontento, quindi Putin preferisce una mobilitazione che non coinvolga direttamente la popolazione urbana.
Intanto, Kiev adotta tattiche di guerra psicologica. Dopo che una ventina di nordcoreani si sono consegnati agli ucraini chiedendo asilo, ha lanciato una campagna per incoraggiare altre diserzioni. Questa include trasmissioni tramite altoparlanti e volantini, mentre un aiuto cruciale potrebbe venire dal “Corpo di propaganda dei disertori”, un gruppo di ex soldati nordcoreani rifugiati in Corea del Sud che intendono convincere i loro connazionali a gettare le armi e chiedere asilo all’Occidente.
La scorsa primavera, Al Jazeera aveva denunciato che giovani da India, Tagikistan, Afghanistan, Nepal e Sri Lanka erano stati reclutati dall’esercito russo con promesse di lauti stipendi. Tuttavia, un mercenario nepalese ha rivelato alla rete qatariota che molti venivano mandati in prima linea senza ricevere i salari e senza possibilità di tornare nei loro Paesi.
Anna Guaita