È un deja-vu. I funzionari del Dipartimento della Sanità in California hanno cominciato a distribuire agli agricoltori mascherine, guanti e altri dispositivi di sicurezza, utilizzati durante la pandemia di Covid-19, attingendo alle scorte statali immagazzinate proprio in quel periodo, per contrastare l’epidemia di aviaria. Le autorità statali rassicurano la popolazione: “Siamo molto più preparati rispetto al 2020”. Quelle federali lamentano, invece, che si sta facendo “troppo poco”.
Le autorità californiane hanno dichiarato che i primi DPI sono stati distribuiti a maggio, ancora prima che venisse documentato un caso di aviaria negli esseri umani. In questi giorni, hanno deciso di aumentare la distribuzione, arrivando a oltre 2 milioni di dispositivi di sicurezza già consegnati dopo che sono stati riconosciuti 21 casi umani e centinaia di migliaia di mucche, galline e tacchini sono già state contagiate. Sono state rilevate tracce di aviaria in almeno 230 caseifici della California e le autorità hanno dichiarato di averla trovata anche nei campioni di acque reflue della contea di Los Angeles. In totale, sono oltre 17 mila i lavoratori nel settore agricolo californiano, il più fruttuoso del Paese.
Secondo quanto riferito, gli insegnamenti appresi durante la pandemia del 2020 si stanno rivelando fondamentali. Il coordinamento della risposta alle emergenze fra Stato e funzionari sanitari locali è più rapido, c’è un migliore monitoraggio dell’infezione grazie alla sorveglianza delle acque reflue e la scorta di DPI è decisamente più ampia rispetto a quella di marzo 2020 – 101 milioni di mascherine in totale, 26 milioni in più rispetto a quelle raccomandate dalle linee guida dello Stato in caso di pandemia. L’obiettivo è riuscire ad avere abbastanza risorse di partenza in caso di emergenza per avere tempo di acquistarne altre, ma soprattutto evitare ingenti perdite economiche in tutto il Paese.
Tuttavia, i funzionari dei Centers for Disease Control and Prevention, l’organismo che controlla la sanità pubblica a livello federale, avvisano che non si sta facendo abbastanza e che lo Stato dovrebbe raccomandare a tutti i lavoratori agricoli di vaccinarsi contro l’influenza stagionale. Innanzitutto, si riuscirebbe a evitare il riassortimento, cioè la trasmissione del virus da uomo a uomo, e sarebbe più facile individuare i sintomi di aviaria, simili a quelli di una normale influenza.