Oggi, con il lancio del razzo Falcon 9, è partita dalla base di Cape Canaveral Kennedy Space Center della NASA, in Florida, la tanto attesa missione Polaris Dawn. È la prima a essere guidata da astronauti non professionisti.
Si tratta del miliardario Jared Isaacman, finanziatore del programma Polaris, insieme al pilota Scott Poteet e alle specialiste di missione Sarah Gillis e Anna Menon, che hanno accettato di lanciarsi a bordo della navetta Crew Dragon di SpaceX. I passeggeri utilizzano una tuta spaziale, appositamente progettata dall’azienda di Elon Musk, per le attività extraveicolari.
La missione Polaris Dawn, la prima del programma, raggiungerà un’altitudine superiore a qualsiasi altra capsula di SpaceX, puntando a stabilire l’orbita terrestre più alta mai raggiunta: 1.400 chilometri di altitudine. È inclusa la prima passeggiata extraveicolare di un equipaggio privato che avverrà a circa 700 chilometri di altitudine, ben oltre la distanza che intercorre tra la Stazione Spaziale Internazionale e la superficie della Terra. È prevista al terzo giorno di viaggio – la missione dura meno di una settimana nel complesso – e si svolgerà nell’arco di due ore in cui due passeggeri usciranno completamente dalla capsula Dragon.
Durante il suo tragitto, la navicella attraverserà le fasce di radiazione di Van Allen dove i passeggeri condurranno anche studi per comprendere meglio gli effetti delle onde sulla salute umana.
A supportare i viaggiatori nelle manovre più impegnative durante tutte le fasi della missione sarà la Base spaziale equatoriale Luigi Broglio dell’ASI a Malindi, in Kenya, che SpaceX ha inserito tra le reti di stazioni di Terra per fornire il supporto tecnico necessario alla capsula Crew Dragon.