L’università di Yale, a New Haven, ha avuto la sua cerimonia di commencement a maggio, nonostante il campus sia stato occupato dai manifestanti pro-Palestina fino agli inizi di giugno. In vista di un nuovo anno accademico e con la premesse che le proteste riprendano presto, l’amministrazione dell’ateneo ha annunciato che è alla ricerca di un “negoziatore” di servizio che aiuti a evitare escalation di qualsiasi genere.
Secondo Yale News, il giornale universitario, i dipendenti dovranno essere a disposizione 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 – “un lavoro serale e nei fine settimana” – per fare da cuscinetto fra i manifestanti, la polizia della città e l’amministrazione. Nell’annuncio si legge che: “I compiti principali includono la fornitura di supporto logistico in loco, in collaborazione con gli agenti della Pubblica Sicurezza di Yale, durante le proteste, le dimostrazioni e il dissenso pacifico, nonché gli individui e i gruppi che praticano la libera espressione; l’offerta di orientamenti politici, compresi gli avvisi tempestivi, insieme ai rimedi per il ritorno alla conformità. Il negoziatore deve essere in grado di raggiungere il campus con un preavviso molto breve”. I requisiti principali: che abbia una “comprovata esperienza nella risoluzione dei conflitti e nella mediazione” con popolazioni diverse. La posizione, aperta su LinkedIn da lunedì scorso, ha già ricevuto 34 domande. Lo stipendio varia da 72.100 a 125.100 dollari.
L’amministrazione di Yale ha continuato a lavorare durante l’estate per definire le politiche di libera espressione da approvare per l’anno accademico appena cominciato e modificare il regolamento se necessario. Kimberly Goff-Crews, vicepresidente dell’ufficio per la vita universitaria, ha dichiarato che la scorsa primavera, nel momento topico delle proteste, era già stato nominato un negoziatore in via del tutto provvisoria. “Quest’autunno siamo passati a un programma permanente perché abbiamo avuto la conferma di quanto sia importante che gli studenti abbiano un punto di contatto all’interno dell’amministrazione per le attività relative alla libera espressione e alla riunione pacifica e perché i decani e il personale del programma pilota hanno già delle responsabilità”.
Yale sarebbe la prima università negli Stati Uniti ad assumere un negoziatore ad hoc che si occupi esclusivamente delle proteste pro-Palestina. Altri atenei, come per esempio la Columbia University, da cui è cominciato il movimento la scorsa primavera, hanno riferito di aver continuato a trattare con i rappresentanti dei manifestanti, senza trovare un vero punto di incontro.