Le spese per la campagna elettorale di Donald Trump sono più che raddoppiate il mese scorso, ovvero da quando il tycoon ha investito ingenti somme di denaro in pubblicità che attaccano la sua nuova avversaria, l’attuale vicepresidente Kamala Harris.
Questi rapporti sottolineano quanto l’ascesa di Harris abbia sconvolto la corsa alla Casa Bianca, facendo arretrare ancora una volta Trump in termini di “verdoni” per la campagna, ormai arrivata agli ultimi mesi cruciali. Fino alla scorsa primavera, nonostante Joe Biden stesse raccogliendo più soldi, il leader MAGA era comunque “rincuorato” dai sondaggi, che lo dipingevano come principale favorito alla vittoria finale. Con la discesa in campo di Harris, lo scenario è cambiato totalmente.
Il tycoon, infatti, non solo ha perso il vantaggio dei primi exit poll, ma è stato superato anche economicamente dalla campagna della democratica. Sostenuta da una raccolta fondi record, infatti, la vicepresidente si è assicurata quasi 220 milioni di dollari a fine di luglio, mentre The Donald si è fermato a quota $151 milioni. Anche per questo, dunque, secondo un’analisi di Politico, la sua campagna sarà meno sfarzosa e soprattutto meno costosa rispetto a quella di 4 anni fa.
Dall’inizio del 2023, il comitato ufficiale di Trump che si occupa della gestione della tornata elettorale, ha speso in totale 117 milioni di dollari, meno della metà dei 330 milioni utilizzati dalla coppia Biden-Harris. A luglio, Trump ha continuato a essere superato in termini di spesa: il suo staff, infatti, ha dichiarato di aver impiegato 24,3 milioni di dollari, praticamente un’inezia in confronto agli 80 milioni usati dai democratici.
Le cifre registrate lo scorso mese, sono di gran lunga inferiori rispetto a quelle del luglio del 2020. Al tempo, il comitato della campagna di repubblicano spese 65 milioni di dollari, di cui 34 per i mezzi di comunicazione e 13 per la pubblicità online e via SMS. In quel periodo, il tycoon poteva contare inoltre su uno staff composto da ben 800 dipendenti, 500 persone in più rispetto al team odierno.
Nel frattempo, lo scorso mese Harris ha potuto contare sul supporto di 1.100 dipendenti che hanno lavorato alla sua campagna. Per non perdere troppo terreno anche in questo settore, il tycoon ha deciso di rinforzare i propri ranghi, circondandosi di nuovi collaboratori che in passato avevano già lavorato al suo fianco.
Anche se la sua campagna si è rivelata alquanto “parsimoniosa” rispetto al passato, Trump ha beneficiato di una serie di spese effettuate da gruppi esterni a lui vicini. Basti pensare, ad esempio, al Super PAC Make America Great Again Inc., che sta investendo 100 milioni di dollari in pubblicità, in vista del Labor Day. Grazie a questi fondi, il candidato del GOP potrebbe quantomeno contrastare il vantaggio economico della campagna della Harris.