Alessandro Barbano torna a casa. Il giornalista che è stato vicedirettore del Messaggero dal 2008 al 2012 rientra al quotidiano romano come direttore a partire dal prossimo primo maggio. Il Gruppo Caltagirone Editore lo ha comunicato ufficialmente, notando che il direttore uscente, Massimo Martinelli, sta per andare in pensione.
Barbano è davvero di casa al Messaggero. Ci aveva lavorato per 13 anni, cominciando come capocronista a Roma, e di promozione in promozione era arrivato a diventarne vicedirettore. Ne era uscito nel 2012, quando il Gruppo decise un movimento di poltrone e portò Virman Cusenza al Messaggero, affidando a Barbano il Mattino, di cui rimase direttore fino al 2018.
Una gran parte dei 40 anni di carriera giornalistica di Barbano si è in effetti svolta nell’ambito del gruppo Caltagirone, nel quale era entrato nel 1993, proprio al Mattino, come capocronista, su chiamata dell’allora direttore Sergio Zavoli.
Il nuovo direttore del quotidiano romano è nato nel 1961 a Lecce. Si è laureato a Bologna in giurisprudenza, e da subito ha cominciato la carriera giornalistica al Quotidiano di Lecce. Ha lavorato anche alla Gazzetta del Mezzogiorno e alla Gazzetta dello Sport. Di recente, ha collaborato come editorialista all’Huffington Post e a Il Foglio e ha curato la rassegna stampa di Radio radicale, “Stampa e Regime”. Da poco più di un mese aveva assunto le redini de Il Riformista, dopo che Matteo Renzi ne aveva lasciato la direzione.
Barbano porta al Messaggero non solo la sua esperienza di giornalista, ma anche quella di docente. Nell’attuale panorama in sofferenza della carta stampata, la sua dote forse più importante è la conoscenza della crisi delle aziende editoriali e della transizione verso il mercato delle piattaforme digitali, di cui aveva scritto già all’inizio del Duemila, quando il problema era ai suoi albori e pochi ne prevedevano la vastità.
Ha insegnato in varie università, spaziando su vari temi di giornalismo, come “Giornalismo politico ed economico” all’Università La Sapienza di Roma. Ha scritto numerosi libri di successo, incluso “Manuale di giornalismo“, “L’inganno. Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene”, “Troppi diritti – L’Italia tradita dalla libertà”.