Quanto spesso pensate alla Roma antica, o voi uomini? Uomini, perché il trend su TikTok che poneva esattamente questa domanda pochi mesi fa riguardava appunto i maschi, di tutto il mondo… che a giudicare dalle risposte ci pensano moltissimo. Ben più di quanto si potrebbe supporre per gente che a Roma magari non c’è mai stata. Beh: a Roma antica pensa molto anche Francis Ford Coppola. Il leggendario regista, secondo le anticipazioni di Variety, porterà a Cannes in anteprima il progetto del suo cuore, Megalopolis, realizzato indipendentemente, una storia a cui pensava da decenni. La sceneggiatura la scrisse negli anni Ottanta, e Coppola a quanto pare ha investito oltre 100 milioni di soldi propri per realizzare la pellicola.
Saranno serviti anche ad assoldare il ricchissimo cast, fitto di stelle giovani e meno giovani: Shia LaBoeuf, Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Talia Shire (sorella di Coppola), Jason Schwartzman (figlio di Shire), Grace VanderWaal, Kathryn Hunter, James Remar.
Il film sarà in competizione e la prima sarebbe fissata per il 17 maggio (il programma completo di Cannes sarà annunciato giovedì 11 aprile; inaugurerà la commedia di Quentin Dupieux Le Deuxième Acte con Léa Seydoux e Vincent Lindon, e ci sarà anche l’epopea western Horizon: An American Saga firmata da Kevin Costner)). Thierry Fremaux, direttore del festival di Cannes, aveva già detto qualche giorno fa che stava corteggiando Coppola perché portasse il suo film sulla Croisette. Del resto, Coppola ha finito di girare l’anno scorso e il 28 marzo il film è stato proiettato in anteprima per un pubblico di specialisti: direttori degli studios e case distributrici.
Ma di che parla? Mistero, in realtà, sulla trama: si sa che Megalopolis è ambientato in una città, New Rome, che sarebbe una versione futuristica e alternativa di New York City.
“Quanto spesso penso all’Antica Roma?” si chiedeva anche Coppola su Instagram lo scorso settembre. “Parecchio, perché la Repubblica Romana è servita da esempio per il mio paese, l’America, e per le sue istituzioni, ed è stata l’ispirazione per il mio film di prossima uscita Megalopolis“. Un fascino, raccontava, “basato sulla lotta fra i partiti politici durante la quale l’interesse per il bene della Repubblica cedette di fronte alle ambizioni di pochi uomini potenti che volevano consolidare l’autorità per mezzo delle forze armate, il che dette il colpo finale a una costituzione già traballante”. Se la sua Megapoli vuole essere una metafora del futuro, non c’è da stare allegri.