L’euforia che accompagna in queste ore la seconda vittoria consecutiva dei Kansas City al Super Bowl 2024 di Las Vegas è accompagnata dalle cifre stratosferiche spese per gli annunci pubblicitari, che consacrano non solo la genialità degli ideatori, ma la potenza di un brand.
Quest’anno, un annuncio di 30 secondi al Super Bowl è costato fino a 7 milioni di dollari. Alcuni inserzionisti hanno pagato anche 4 milioni di dollari per un annuncio precedente al gioco. Nel 1967 i costi di una pubblicità alla finale di football arrivava a costare intorno ai 37.500 dollari. Secondo uno studio pubblicato da Bank of America il costo di una pubblicità durante la manifestazione sportiva è cresciuto del 185%: un aumento enorme, pur tenendo conto del contesto e di un’inflazione elevata. Se altri beni crescessero allo stesso ritmo, oggi un gallone di benzina (circa 3,7 litri) costerebbe 61 dollari e le alette di pollo, piatto tipico da Super Bowl, toccherebbero i 43 dollari per appena 450 grammi. Il costo di una confezione di 6 birre arriverebbe a costare fino a 340 dollari e il prezzo medio di una casa si aggirerebbe sui 4,2 milioni.
L’inflazione commerciale del Super Bowl non dovrebbe essere sorprendente considerando che 93 dei primi 100 spettacoli più visti nel 2023 sono stati i giochi NFL, secondo Nielsen, che lo hanno reso un premio importante per gli inserzionisti in un mercato degli annunci TV via cavo. Un record di 115,1 milioni di persone si sono sintonizzate per vedere i Kansas City Chiefs battere i Philadelphia Eagles durante il Super Bowl dello scorso anno, mentre quest’anno le prime rilevazioni parlano di 120 milioni.
I 59 inserzionisti sono arrivati a spendere anche 21 milioni di dollari per pubblicità da un minuto che restano uno spettacolo nello spettacolo
Nel più lungo Super Bowl della storia , durato 74 minuti e 57 secondi sono andate in onda 59 pubblicità. Quest’anno, i prodotti confezionati come Oreo, Pringles, Mountain Dew, Doritos e M&Ms hanno dominato la line up pubblicitaria. Molte meno pubblicità di automobili hanno popolato lo spettacolo sportivo. Le pubblicità sono state anche una sfilata di star del cinema, della musica e dello sport.
Beyoncé è stata la diva dei prodotti internet di Verizon, in uno spot durato 1’ e quindi secondo le stime di Bank of America, sarebbe costato circa 21 milioni di dollari. Stesso prezzo per lo spot di State Farm che ha visto protagonisti il buon vicino Arnold Schwarzenegger e il comico Danny De Vito. Questi sono i costi pubblicitari, ma non sono valutati poi i costi di realizzazione e di ingaggio delle star. Nell’ideale classifica stilata da Today, la coppia di attori si è aggiudicata il primo posto tra gli spot più divertenti, seguita da Ben Affleck e i DunKings, che hanno interpretato la pubblicità di Dunkin Donuts. La pubblicità della Kia, durata 1 minuto e 11 secondi, secondo le stime BofA sarebbe costata 28 milioni di dollari, mentre più parca quella di Dove che si è mantenuta nei 30 secondi e quindi secondo il prezzo base di 7 milioni.
Il Super Bowl continua a restare il palcoscenico più importante della pubblicità, con le aziende che lottano per un’offerta limitata che consente di far giungere i loro prodotti a milioni di consumatori, ma anche ad altri stakeholders che si sentono incoraggiati a rendere al massimo per una compagnia che ha bucato lo schermo dello spettacolo più seguito dagli Usa.