Da quando Elon Musk è alla guida di X, la piattaforma, conosciuta fino a soli pochi mesi fa come Twitter, ha fatto registrare un calo record per quanto riguarda le entrate pubblicitarie.
Nel corso dell’ultimo anno, infatti, il social network ha raccolto “soltanto” 2,5 miliardi di dollari, praticamente la metà rispetto ai dati del 2021. Alcuni storici inserzionisti, in particolare, non avrebbero gradito alcune dichiarazioni rilasciate dal cinquantaduenne di Pretoria, né la diffusione sempre più frequente di fake news sulla piattaforma.

Dal 2022, l’anno in cui Musk è subentrato al comando di X, il social ha registrato un notevole calo delle entrate pubblicitarie e un significativo aumento di contenuti controversi. Numerose aziende, tra cui Apple, Disney e CBS, hanno quindi sospeso o interrotto definitivamente i loro affari con la piattaforma. Naturalmente, la cosa non è certo passata inosservata: lo stesso Musk, d’altronde, si è scagliato contro le varie società che hanno deciso di troncare i loro rapporti con l’ormai ex Twitter, accusandole di boicottaggio. Il drastico calo degli introiti generati dalle pubblicità, col passare del tempo, potrebbe creare più di qualche grattacapo al miliardario sudafricano: basti pensare, infatti, che circa il 90 per cento del fatturato di X proviene proprio dalle varie inserzioni.

Molte aziende, inoltre, hanno messo fine alla loro collaborazione con l’ex Twitter anche a causa della diffusione dilagante di contenuti che incitano all’odio, un fenomeno sempre più frequente negli ultimi mesi. “Spero che la smettano. Non fate pubblicità”, aveva dichiarato in tono di sfida lo stesso Musk dopo le prime “fughe” dal social network da parte di alcuni brand prestigiosi, “Se qualcuno cerca di ricattarmi con la pubblicità, di ricattarmi con i soldi, che vada a farsi fo***re. Questo boicottaggio potrebbe uccidere l’azienda”.
Totalmente diverso, invece, fu il tono usato dal cinquantaduenne in seguito alle polemiche scatenate da un suo commento ad un post di natura antisemita, una vicenda che provocò ulteriori perdite economiche ad X. In quell’occasione, datata novembre 2023, Musk dichiarò: “Praticamente ho dato una pistola carica a quelli che mi odiano e probabilmente anche a chi è antisemita. Questo mi dispiace, non era mia intenzione”.
Per cercare di mettere un freno alla crisi economica generata dalla “fuga” di alcuni inserzionisti storici, i vertici del social network hanno deciso di introdurre alcuni servizi a pagamento per gli utenti, come la spunta blu e abbonamenti Premium. Naturalmente, le nuove misure non potranno sostituire in alcun modo gli introiti del passato.
Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, a crollare non sono state solo le cifre riguardanti i guadagni generati dalle pubblicità. Secondo il New York Times, infatti, lo stesso valore della piattaforma è diminuito vertiginosamente: nel 2021, Musk acquistò Twitter per 44 miliardi di dollari. Oggi, il social network, vale “soltanto” 19 miliardi.