Se non riuscite a vederle stanotte, non disperate. Quest’anno l’appuntamento con le stelle cadenti di agosto non darà la sua miglior performance nella notte di San Lorenzo, ma nelle ore più buie della notte fra venerdì e sabato, quando l’oscurità dovuta alla luna calante farà risaltare lo sciame di meteore con più brillantezza. L’anno scorso avvenne il contrario, con la luna piena che sottrasse luminosità alle meteore.
Secondo gli astronomi, le ore migliori per cogliere la pioggia delle “Perseidi” saranno quelle verso la fine della notte, poco prima dell’alba di sabato, quando se ne potranno vedere fino a 100 per ora. Ma già verso le 22:30 si cominceranno a vedere distintamente. Meglio comunque sarebbe allontanarsi dalla città e dalle sue luci.
Un altro consiglio è di identificare la costellazione di Perseo nel quadrante nord-est del cielo. Anche se poi la loro direzione è svariata, in genere le meteore provengono da quella parte della volta stellata, ed è per questo che sono note scientificamente come “le Perseidi”.
Siccome però Perseo è poco brillante e raramente identificabile, per avere un’idea almeno vaga della zona di “partenza” delle meteore basterebbe identificare la vicina Cassiopea, che invece è luminosa e riconoscibile con la sua forma a zigzag.
In realtà con le costellazioni le stelle cadenti non hanno nulla a che spartire. Soprannominate anche “lacrime di San Lorenzo” perché avvengono appunto intorno al 10 agosto, la pioggia di meteore è causata dal passaggio della Terra attraverso i detriti, pezzi di ghiaccio e roccia, lasciati dalla cometa Swift-Tuttle, transitata vicino alla Terra l’ultima volta nel 1992.
Tradizione vuole che quando si vede una stella cadente si esprima un desiderio. L’origine della tradizione è incerta. Ma è probabilmente legata al Vangelo, secondo cui la lieta novella della nascita di Gesù Cristo era stata annunciata da una stella cadente.