Il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, è molto preoccupato per le condizioni precarie e “deplorevoli”, così le ha definite, in cui sta vivendo il presidente destituito Mohamed Bazoum tenuto in ostaggio nelle residenze a Niamey dal 26 luglio, quando la Guardia armata presidenziale è salita al governo con un golpe di Stato.
In un comunicato, Guterres ha espresso “la sua preoccupazione per la salute e la sicurezza del Presidente e della sua famiglia”. Ancora una volta, ha sollecitato il suo rilascio immediato e incondizionato. Al momento, è in apprensione soprattutto per Bazoum perché le Nazioni Unite si stanno impegnando per aprire il dialogo con i militari affinché venga rimesso ai vertici e ristabilisca il governo democratico per cui era stato eletto.
Nei giorni scorsi, alcune fonti della CNN avevano diffuso la notizia che, da venerdì, il presidente estromesso starebbe vivendo in isolamento senza cibo, acqua, né medicine. E con lui anche il resto della famiglia e alcuni funzionari che sono rinchiusi dentro al palazzo. Senza contare che da quando c’è stato il golpe, ormai tre settimane fa, la maggioranza della popolazione nigerina vive senza elettricità perché la Nigeria, che è il principale fornitore, ne ha interrotto l’alimentazione non appena il presidente è stato destituito.
Al momento, continua la missione dell’Onu nello Stato, ha riferito l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) ma sta diventando sempre più difficile fornire aiuti umanitari. Il blocco aereo e la chiusura dei confini hanno ridotto i contatti con l’esterno e è stato stimato che nei prossimi mesi più di 2,8 milioni di nigerini potrebbero averne bisogno. Inoltre, non solo la violenza che sta dilagando, ma anche la stagione delle piogge sta costringendo migliaia di persone a lasciare le proprie case.