Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere “pienamente d’accordo” sulla possibilità che i servizi speciali statunitensi siano stati coinvolti nelle esplosioni del gasdotto Nord Stream. A riportarlo è l’agenzia russa TASS.
Il leader del Cremlino ha fatto riferimento alla tesi avanzata dal giornalista investigativo americano Seymour Hersh in un recente articolo.
“Il giornalista americano, che è diventato piuttosto famoso ora in tutto il mondo, ha svolto un’indagine del genere e, come sappiamo, ha concluso che l’esplosione sui gasdotti è stata organizzata dai servizi speciali statunitensi. Sono pienamente d’accordo con tali conclusioni”, ha detto Putin.
I fatti risalgono allo scorso settembre, quando numerose esplosioni sottomarine hanno provocato lo scoppio dei tubi che trasportavano il gas naturale dalla Russia alla Germania. Nord Stream 1 e 2, situati rispettivamente nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, sono stati colpiti in quattro punti da esplosioni con 500 chili di tritolo, l’equivalente della potenza della una bomba di un aereo.
Le dichiarazioni di Mosca arrivano a pochi giorni da un’indiscrezione del New York Times, secondo cui dietro il clamoroso attacco dello scorso anno ai gasdotti russi Nord Stream ci sarebbe la mano di un gruppo filo-ucraino. Al momento, tuttavia, si tratta di una valutazione tutt’altro che certa e il colpevole non è stato ancora identificato.