Un weekend politico “caldo” quello che si è concluso ieri. Calato il sipario alla convention dei CPAC, il Comitato politico dei conservatori che ha osannato e incoronato Donald Trump, unico sfidante presente, vincitore nei sondaggi istantanei lanciati dalla sua campagna elettorale, i riflettori si sono spostati sul presidente Joe Biden, che ancora non ha annunciato ufficialmente la sua candidatura ma che durante i suoi discorsi ne ha fatto un indiretto riferimento.
“In piedi vicino all’Edmund Pettus Bridge, dove il 7 marzo 1965, i manifestanti che sostenevano il diritto di voto furono attaccati dalla polizia in un giorno che è diventato noto come la domenica di sangue”, ha detto Biden affermando che il diritto di voto “è sotto attacco da parte di una Corte Suprema conservatrice che ha accettato le richieste delle legislature statali e di coloro che continuano a negare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020”.
Biden da anni ha dichiarato che la Corte Suprema aveva sovvertito la legge sui diritti di voto dopo che aveva modificato una disposizione che obbligava gli Stati con una storia di discriminazione, la maggior parte dei quali nel sud, ad ottenere il permesso del governo federale prima di cambiare le regole per le elezioni.
Senza fare nomi, al centro del discorso del presidente c’erano i governatori repubblicani dell’Arkansas, Florida, Texas e Virginia, che subito dopo la decisione della Corte Suprema hanno varato leggi statali per limitare il diritto di voto nelle zone rurali, per limitare il voto per corrispondenza oltre che per eliminare l’insegnamento nelle scuole della storia della schiavitù e delle moderne relazioni razziali e dei cambiamenti sociali.
“La verità conta, nonostante ciò che si sta tentando di nascondere”, ha detto Biden. “Non importa quanto alcune persone ci provino. Non possiamo scegliere di apprendere solo ciò che ci piace sapere e non ciò che invece dovremmo sapere. Dobbiamo conoscere il bene, il male, la verità – di chi siamo come nazione. E tutti dovrebbero conoscere la verità di Selma.” Il presidente non ha detto votate per me, ma il discorso era implicito.
Biden in questi giorni, accusato dai conservatori di essere troppo tenero con i criminali, è intervenuto nella polemica per la lotta alla criminalità in cui si dibatte la città di Washington. La capitale federale ha una costituzione speciale. Geograficamente è un rettangolo in cui tre lati sono in Maryland, il quarto è la sponda Ovest del fiume Potomac in Virginia. Non è uno Stato dell’Unione, quindi non ha governatore o un parlamento statale, ed è gestito da un sindaco e da un consiglio comunale supervisionati dal governo federale. In questione è ora una legge locale con cui viene modificato il codice penale della città che ha più di un secolo.

Tutti concordano sul fatto che il codice deve essere riscritto, ma i delegati comunali sono favorevoli ad un approccio più preventivo che non punitivo sulla criminalità in un momento in cui gli omicidi sono aumentati del 36% su base annuale. Per questo motivo il sindaco Muriel Bowser ha messo il veto alla riforma della legge. Ma il veto è stato bocciato dai due terzi del consiglio comunale. A causa dello status del District Of Columbia, il Congresso deve esaminare le proposte di legge approvate dal Consiglio comunale prima che diventi legge. Nei giorni scorsi la Camera dei rappresentanti ha respinto il nuovo codice penale della città e molto probabilmente verrà bocciato anche dal Senato.
Per prendere le distanze dalle accuse di essere tenero con i criminali Biden aveva mandato un twitt: “Sostengo lo stato di D.C. e la regola della Camera – ma non sostengo alcuni dei cambiamenti del Consiglio comunale come ridurre le sanzioni per i furti. Se anche il Senato voterà per bocciare la proposta del consiglio comunale firmerò la decisione”.
Una risposta che ha scatenato l’ala più a sinistra del partito democratico, il Progressive Caucus. La parlamentare Alexandria Ocasio-Cortez di New York, ha accusato il presidente affermando che con il suo intervento ha violato l’indipendenza del Consiglio Comunale di Washington. Con lei anche la congresswoman Pramila Jayapal, che si è detta “profondamente delusa” dalla decisione del presidente.
Biden comprende che i democratici devono presentare politiche efficaci contro il crimine. I repubblicani già lo hanno accusato di essere insensibile alla violenza nelle grandi città. Nei giorni scorsi il sindaco di Chicago Lori Lightfoot è stata umiliata alle primarie ricevendo un misero 17% dei voti. Nei mesi scorsi a San Francisco il District Attorney Chesa Boudin, in una elezione speciale, è stato bocciato proprio per la sua politica di tolleranza.
Biden nel suo budget ha già proposto ulteriori finanziamenti per il piano “Safer America Plan, mettendo in evidenza la necessità di varare la riforma della polizia, selezionando meglio i futuri agenti e obbligando le municipalità a finanziare corsi di sensibilizzazione per le forze dell’ordine, sia per rendere le città più sicure, assumendo più agenti e mettendo più telecamere di sorveglianza. Un piano che nei sondaggi riceve il plauso degli elettori, ma che è mal tollerato dall’ala progressista del partito.
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