La Corea del Nord avrebbe lanciato giovedì il suo settimo missile balistico intercontinentale di quest’anno, rivelatosi però un fallimento a metà volo. A riferirlo è una nota dell’esercito sudcoreano, a poche ore da un’escalation missilistica tra le due Coree che ha evocato lo spettro di uno scontro militare (e atomico) in Estremo Oriente.
Il lancio è avvenuto intorno alle 7:40 ora locale (00:40 in Italia, le 19:40 a New York), secondo una dichiarazione dello Stato Maggiore della Corea del Sud. L’ICBM avrebbe volato per circa 760 km e ha raggiunto un’altezza massima di circa 1.920 km. Pyongyang avrebbe inoltre fatto esplodere due missili balistici a corto raggio.
Il test di giovedì fa parte delle manovre nordcoreane per protestare contro le imponenti esercitazioni militari attualmente in corso tra Corea del Sud e Stati Uniti, coinvolgenti circa 240 aerei da guerra oltre alla portaerei a propulsione nucleare USS Ronald Reagan, che Pyongyang ha definito “aggressive e provocatorie”. E proprio in risposta alle provocazioni nordcoreane, Washington e Seul hanno deciso di prolungare le esercitazioni per altri 5 giorni.
Gli USA hanno condannato il lancio intercontinentale di Pyongyang, sostenendo che si tratti di una palese violazione delle risoluzioni ONU e sollecitando l’imposizione di sanzioni contro il regime di Kim Jong-un. “Gli Stati Uniti condannano il lancio di un missile balistico intercontinentale da parte della Repubblica Popolare Democratica di Corea”, ha dichiarato in un comunicato il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. “Questa azione sottolinea la necessità che tutti i Paesi attuino pienamente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite relative alla Corea del Nord”.