La regina Elisabetta II non ha potuto scegliere. Non era nata regina. Ci si è ritrovata. Eppure è stata regale. Ha ispirato la regalità.
Per gli inglesi il “God save the Queen” non era solo una formula politico-monarchica della tradizione, ma era anche traduzione affettiva.
Forse le monarchie sono anacronistiche al mondo d’oggi. Tuttavia, la monarchia inglese, quella di Elisabetta II (al netto di sbavature, errori, ecc. che appartengono agli umani), ha dato stabilità non solo interna, ma soprattutto di relazioni internazionali. Pochissime volte giunte sul piano di crisi tra Corona e altri Paesi.
Elisabetta II non va celebrata come regnante in quanto tale. Va celebrata come persona che non ha potuto scegliere la sua causa di vita pur accettando, nel tempo e nello spazio datole dalla casualità della nascita, il dovere suggeritole dal Suo popolo.
È così, non si tratta di sudditi perché questa è la veste formale degli inglesi.
Si tratta di un Popolo, discutibile o meno non spetta a chi scrive dirlo, che ha costruito la democrazia (specie dopo la seconda guerra mondiale) attorno ad una figura di congiunzione, coniugo, calmiere.
Il caso ha voluto che Elisabetta II diventasse una delle figure politiche più importanti e decisive del secolo scorso e d’inizio nuovo millennio.
Ciò a dimostrare che la politica è un discorso di incarnazione, non carnale.
Per questo la monarchia inglese perde una donna incredibile, una persona che del suo servizio ha fatto la testimonianza più alta per il suo popolo, una regnante che ha ispirato regalità nel senso più indirizzante all’ispirazione.
Discutibile o meno come si sia comportata nelle sue stanze o con la corte di Buckingham Palace, al suo funerale sono previste più di due milioni di persone.
La Regina non si porta alcunché nella bara.
Come volevasi dimostrare, si porta con sé solo il rispetto verso un’anziana Signora che ha dedicato tutta la propria solitudine al servizio di una missione (che, tra l’altro, ha dovuto imparare a rispettare fino alla morte).
Se questa non è politica, allora, cos’è?
Buon viaggio Elisabetta II. Che ora tu possa sentirti libera.
Buon nuovo inizio al Popolo inglese. Che possa ora pretendere la stessa regalità.
D’altronde a che serve se no una Corona al giorno d’oggi?