Due navi della Marina militare statunitense hanno attraversato lo Stretto di Taiwan per la prima volta dalla controversa visita della speaker della Camera USA Nancy Pelosi nell’isola contesa (all’inizio di agosto).
Domenica i due incrociatori USS Antietam e USS Chancellorsville hanno effettuato un “normale passaggio” nelle acque large larghe circa 160 km che separano la Cina insulare (quella di Taipei) da quella continentale (quella di Pechino), secondo un comunicato della Settima Flotta che sostiene che le navi “sono transitate attraverso un passaggio nello Stretto che si trova al di fuori del mare territoriale di qualsiasi Stato costiero”.
Le autorità cinesi, che dopo la visita “provocatoria” di Pelosi avevano inviato diverse navi da guerra, bombardieri e missili a lungo raggio proprio nello Stretto per esercitazioni militari, hanno affermato di aver seguito attentamente il percorso delle navi. Il colonnello Shi Yi del Comando del Teatro Orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione ha dichiarato che “le truppe (…) sono in stato di massima allerta e pronte a sventare qualsiasi provocazione in qualsiasi momento”.
La Cina considera Taiwan una “provincia ribelle”, destinata ad essere annessa al territorio continentale nel prossimo futuro. Due mesi fa la Casa Bianca ha però promesso a Formosa il pieno sostegno militare statunitense in caso di attacco cinese – pur continuando a riconoscere la Repubblica popolare cinese (quella di Pechino) quale unica Cina legittima tra le due, in ossequio alla cosiddetta “politica di una sola Cina” (one-China policy).
Nell’ambito delle cosiddette “manovre per libertà di navigazione”, la US Navy dispiega spesso le proprie navi attraverso lo Stretto di Taiwan.