Se la legge texana riconosce la personalità del feto, allora perché un nascituro non è considerato come passeggero? A chiederselo è stata la giovane automobilista Brandy Bottone, all’epoca dei fatti al suo ottavo mese di gravidanza.
Mentre percorreva la Central Expressway a Dallas, la neo-mamma statunitense è stata multata dalla polizia del Lone Star State per aver utilizzato la corsia dedicata agli HOV (High-Occupancy Vehicles), ossia alle vetture che ospitano il conducente e almeno un altro passeggero. Una maniera per agevolare i servizi di carpooling, o di trasporto condiviso.
La presenza di una sola persona nell’abitacolo ha però insospettito gli agenti, che hanno ritenuto si trattasse del classico stratagemma impiegato dai furbetti per non rimanere imbottigliati nel traffico. “È sola o c’è qualcun altro che viaggia con lei?”, la domanda (retorica) dello sceriffo alla signora Bottone. A quel punto, la texana ha indicato il suo stomaco: “La mia bambina è qui dentro“.
Secondo la signora, dal rovesciamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema consegue infatti che il suo feto debba essere considerato un essere umano non solo per il codice penale texano ma anche per quello della strada. Non della stessa opinione evidentemente le forze dell’ordine, che le hanno comminato una multa di 215 dollari.
Dopo aver accennato un ghigno, gli agenti le avrebbero risposto infatti che “il passeggero deve essere all’esterno, non nella pancia”. “Mi fa ribollire il sangue. Come può essere giusto? Secondo la nuova legge, questo è un essere umano”, ha commentato Bottone al Morning News. “So che la cosa potrebbe cadere nel vuoto, ma come donna è stato scioccante”. E così, la giovane ha annunciato che contesterà l’accusa in tribunale, portando in aula anche la sua bambina (che nel frattempo è nata).
Le chances di vincere il ricorso sono esigue secondo gli esperti, ma non pari a zero. D’altronde la discrepanza tra norme stradali e legislazione penale (che in alcuni Stati, quali l’Oklahoma, considera l’aborto come omicidio, conferendo soggettività giuridica al feto) provoca un’ambiguità legale che i tribunali statali non hanno ancora affrontato. E nell’America del dopo Roe vs. Wade, tutto è possibile.