Arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che Brittney Griner, stella del basket americano detenuta in Russia da febbraio con l’accusa di possesso e traffico di droga, si è dichiarata colpevole in un tribunale vicino a Mosca.
“Vorrei dichiararmi colpevole, Vostro Onore. Ma non c’era alcuna intenzione di reato in ciò che ho fatto. Non volevo infrangere la legge”, ha detto la Griner di fronte alla Corte.
La sua dichiarazione di colpevolezza arriva nelle stesse ore in cui il viceministro degli Esteri Sergei A. Ryabkov ha attaccato l’amministrazione Biden per aver cercato di “fomentare il clamore” intorno al suo caso.
Ryabkov ha dichiarato che Mosca sarà disposta a negoziare il suo destino, ma solo dopo che il tribunale avrà emesso un verdetto. Per i crimini cui è incorsa rischia fino a 10 anni di reclusione.
“Abbiamo una procedura consolidata per discutere di queste questioni”, ha dichiarato Ryabkov ai giornalisti. “I tentativi della parte americana di fomentare il clamore e di fare rumore nell’ambiente pubblico sono comprensibili, ma non aiutano a risolvere la pratica”.
Si apre così ufficialmente l’ipotesi che la cestista possa essere utilizzata come “merce di scambio” per riportare in patria alcuni russi detenuti negli Stati Uniti.
Qualche giorno fa Brittney aveva inviato una lettera scritta a mano a Biden, chiedendogli di non dimenticarsi di lei e degli altri detenuti americani all’estero. Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno parlato telefonicamente ieri con la moglie di Griner, Cherelle, e durante la chiamata il presidente ha letto la bozza di una lettera che intenderebbe inviare alla giocatrice, specificando che la sua amministrazione stia perseguendo “ogni strada per riportarla a casa”.