In California non sarà possibile diplomarsi senza aver prima completato un corso di studi etnici. A stabilirlo è un nuovo disegno di legge firmato dal governatore Gavin Newsom, dopo un anno di dibattiti sulla giustizia razziale seguiti all’uccisione dell’afroamericano George Floyd per mano della polizia.
Gli studi etnici promuovono “una consapevolezza sociale” e affrontano “le iniquità del sistema” e le forme di intolleranza, dal razzismo verso gli afroamericani, all’antisemitismo e alla xenofobia. Le scuole californiane offriranno i corsi a partire dal 2025 ma l’obbligo per il diploma scatterà dal 2029.
A sotegno della scelta, l’ufficio di Newsom ha fatto riferimento a una ricerca della Stanford University che mostra come gli studi etnici “aiutino a espandere le opportunità educative nelle scuole, insegnano agli studenti le diverse comunità che compongono la California e favoriscono il conseguimento dei risultati accademici”.

Il quadro degli studi etnici dello stato, approvato a marzo, promuove “una coscienza sociale” e affronterà “sistemi istituzionalizzati di vantaggio” e forme di fanatismo tra cui anti-Blackness, xenofobia e antisemitismo.
L’autore del disegno di legge, il membro dell’Assemblea Jose Medina, ha ripetutamente spinto la legislazione sugli studi etnici senza alcun risultato. Il lungo ritardo riflette le sfide politiche nello sviluppo dei corsi e nell’obbligo per il diploma. Il disegno di legge “fornisce una serie di garanzie per assicurare che i corsi siano privi di pregiudizi o bigottismo e appropriati per tutti gli studenti”, hanno detto i funzionari di Newsom in una nota.
“Voglio riconoscere gli innumerevoli giovani – ha fatto sapere Medina – studenti delle scuole superiori e universitari, insegnanti e professori, che hanno organizzato, manifestato, boicottato le lezioni e fatto scioperi della fame per chiedere un sistema educativo più equo e inclusivo. La firma del disegno di legge è un passo avanti nella lunga lotta per un’istruzione equa dedicata a tutti gli studenti”.