Forbes declassa Donald Trump. L’ex presidente, stabilmente nella parte alta della lista dal 1997 al 2016, prima di entrare alla Casa Bianca, è oggi fuori dalla classifica delle 400 persone più ricche d’America, per la prima volta in 25 anni.
Il suo patrimonio è stimato attorno ai 2,5 miliardi di dollari: non certo una cifra irrisoria, ma comunque insufficiente per rientrare nella lista dorata. La colpa del crollo sta nell’andamento del mercato immobiliare, suo punto forte, rispetto a quello delle nuove tecnologie e delle criptovalute.
Chi ha investito in beni materiali come Trump, ha visto un calo di rendite rispetto agli anni del boom di inizio 2000. Invece, soprattutto con l’avvento della pandemia, ha trovato terreno fertile ed è riuscito a prosperare tutto ciò che ha a che fare con il virtuale.
Forbes, però, non si limita a constatare l’uscita di The Donald dalla sua prestigiosa classifica. Decide anche di fargli i conti in tasca, immaginando come sarebbe oggi la sua situazione finanziaria se avesse venduto per tempo le proprietà immobiliari per le quali negli anni ha ricevuto offerte.
Tirando le somme, oggi potrebbe vantare un patrimonio di 7 miliardi. I calcoli della rivista si possono riassumere così: partendo da una base di 3,5 miliardi, se invece di conservare la sua liquidità avesse provato a investirla, gli introiti non sarebbero mancati e oggi potrebbe contare su un conto corrente più florido.
Certo, parliamo comunque di cifre sbalorditive, ma per un uomo che ha fatto anche della ricchezza il suo tratto distintivo uscire dall’elenco dei magnati deve essere stato un boccone amaro. L’ennesimo da quando è uscito dalla Casa Bianca.