Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
News
May 25, 2016
in
News
May 25, 2016
0

She is not a crook: Tricky Hillary sulle orme di Dick

Hillary Clinton e Richard Nixon: due anime gemelle alla ricerca della maggioranza silenziosa

Massimo ManzobyMassimo Manzo
Nixon Hillary

Richard Nixon, il padre della Southern Strategy (Ph. Ollie Atkins, White House)

Time: 5 mins read

Washington D.C., primavera 1974. Il Comitato Giudiziario del Congresso indaga senza sosta su un caso delicatissimo, raccogliendo prove, ascoltando testimoni, collezionando pareri giuridici e montagne di documenti. Sul banco degli imputati c’è il Presidente in carica, Richard Nixon, che nel corso di quell’estate infuocata sarà costretto a dimettersi, sommerso dall’onta dello scandalo Watergate. La vicenda è celebre, ma in pochi sanno che in quei mesi cruciali, tra il personale incaricato alla consulenza dell’House Judiciary Committee vi è anche un’avvocatessa ventiseienne originaria di Chicago di nome Hillary Rodham, a cui la sorte riserverà un destino di successo.

Ironie della Storia, quarant’anni dopo Hillary Rodham Clinton e Richard Milhous Nixon, le cui vite si incrociarono fugacemente nel ’74, saranno legati da una serie di curiose affinità. Lo scandalo dell’email gate, però, accostato maldestramente al Watergate dai media conservatori, non c’entra nulla, anche se verrebbe istintivo pensare che sia questo il metro di paragone tra i due personaggi. Al contrario, come i più acuti osservatori d’oltreoceano cominciano a capire, il parallelo risiede nell’abilità con cui entrambi costruirono la propria ascesa e nello stereotipo che incarnano nell’immaginario collettivo.

Nixon-Clinton
Hillary Clinton nel 1974 (Ph. Getty image)

Quando Richard Nixon si candidò alla presidenza per la seconda volta, nel 1968, era già un veterano della politica. Un “uomo dell’establishment” lo chiameremmo oggi, che nel corso della carriera aveva conosciuto glorie e sconfitte, guadagnandosi il soprannome di “Tricky Dick”, per via della sua fama di politico infido e calcolatore. In modo simile, la Clinton è diventata l’emblema dello status quo, la personificazione del politico reazionario e opportunista, divisivo, spocchioso e ipocrita. Da Tricky Dick si è passati a Crooked Hillary, ma la sostanza non cambia. Il copione delle accuse mosse a Nixon e alla Clinton è identico. E a ben vedere persino le personalità dei due si assomigliano incredibilmente. Entrambi hanno la fama di persone riservate e diffidenti, intelligentissime ma con un deficit di carisma che le fa percepire dall’opinione pubblica come false, a torto o a ragione. Nel 1960 e nel 2008, Richard e Hillary pagarono cara la mancanza di empatia con l’elettorato quando incontrarono sulla loro strada personalità magnetiche come John Fitzgerald Kennedy e Barack Obama. Tuttavia, dimostrarono di possedere una forza e una tenacia fuori dal comune, ritornando otto anni dopo a reclamare il tanto ambito posto allo Studio Ovale.

Prima del ’68, dopo aver ricoperto la carica di vicepresidente per sette anni sotto Eisenhower, Nixon aveva infatti già tentato di percorrere la strada della presidenza, presentandosi alle elezioni del 1960 e venendo sonoramente sconfitto dal carismatico JFK. Due anni dopo cadde ancora più giù, subendo un altro umiliante rovescio contro il democratico Pat Brown per il seggio di Governatore della California.

Tutti all’epoca lo davano per morto, e lo stesso Nixon accarezzò l’amara idea di un definitivo ritiro dalla scena politica. Malgrado ciò, con tenacia risalì la china, tornando protagonista del palcoscenico politico e presentandosi alle primarie repubblicane del 1968. Non fu un’impresa facile: Dick dovette lavorare duro sulla propria immagine, limandone i contorni spigolosi, girando in lungo e in largo il paese e presentandosi all’elettorato come un “new Nixon”. All’interno del partito dovette inoltre navigare con cautela, accreditandosi come la “terza via” rispetto alla destra del giovane Ronald Reagan, erede del conservatorismo di Barry Goldwater, e la corrente liberal dei repubblicani del Nord, guidata dal newyorkese Nelson Rockfeller e dal governatore del Massachusetts George W. Romney.

Approdato alle presidenziali, Nixon approfittò poi di una situazione caotica. In quell’anno era successo di tutto, dagli omicidi di Robert Kennedy e Martin Luther King alle manifestazioni pacifiste contro la guerra in Vietnam, dalla candidatura del segregazionista George Wallace come indipendente alle terribili divisioni del partito democratico, sfociate nelle violenze di piazza in occasione della convention di Chicago e, infine, nella vittoria alle primarie del vicepresidente uscente Hubert Humphrey, “paracadutato” dall’alto ma fortemente contestato dalla base.

Alla fine, pur avendo subito un preoccupante recupero da parte del suo avversario democratico nei sondaggi, Richard giocò la carta dell’esperienza, presentandosi come il leader di una “maggioranza silenziosa” di americani spaventati dal clima di incertezza in cui versava il paese. E vinse. Non certo grazie alla popolarità né al carisma, ma con astuzia e tenacia, mantenendo la calma e calibrando bene le sue mosse. Nei quattro anni successivi Dick ebbe l’intelligenza di circondarsi di personalità di alto profilo come Henry Kissinger, e prima di essere travolto dallo scandalo Watergate fu rieletto a furor di popolo per un secondo mandato presidenziale. Gli storici hanno riabilitato, al netto degli errori, la sua presidenza riconoscendogli successi strategici importanti, soprattutto in politica estera.

hilllary dick
Una vignetta che equipara Hillary Clinton a Richard Nixon

Oggi, nel corso di una delle più strambe elezioni che la storia recente ricordi, la candidatura di Hillary attraversa una fase critica, ma la ex First lady potrebbe guardare con interesse all’esperienza di Nixon. A differenza di Dick, Hillary vede pendere sul proprio capo la spada di Damocle dell’email gate, i cui effetti potrebbero rivelarsi talmente gravi da infliggere un colpo fatale alle sue aspirazioni, e gli ultimi sondaggi  la danno in sostanziale pareggio (se non addirittura in leggero svantaggio) nei confronti di Donald Trump, mentre è ancora in corso l’estenuante duello con Bernie Sanders, deciso a lottare fino all’ultimo voto e ad avere voce in capitolo nella convention di Philadelphia. Lo scontro tra i democratici in queste battute finali delle primarie si è inasprito, destando non poche preoccupazioni. Ma nell’ottica delle presidenziali, le fazioni opposte sembrano disponibili a trovare un compromesso, come dimostra il ruolo  che Sanders sta guadagnando all’interno del comitato che a luglio scriverà l’agenda politica del partito. In termini di strategia elettorale, essenziale sarà la capacità della ex First Lady di mobilitare sotto le sue insegne non solo il fedele elettorato democratico e le minoranze, ma anche gli indipendenti e i giovani, cioè quello che rimarrà degli attuali sostenitori del vecchio Bernie, ammesso che tutto vada come previsto e riesca a giungere indenne alla nomination. In proposito, un recente studio mostra come la chiave del successo della Clinton sia proprio l’elettorato indipendente. Stando ai dati, sebbene ben il 61% dei sostenitori di Sanders veda di cattivo occhio Hillary e solo il 55% abbia dichiarato l’intenzione di votarla alle presidenziali, appena una piccola minoranza (pari al 15%) si è detta disponibile a dare il proprio sostegno a Trump. Sembra dunque improbabile un’automatica “migrazione di massa” di elettori dalle schiere di Bernie a quelle del milionario newyorkese, il quale è ancora avversato da larghe fette di elettorato.

Seguendo un imperscrutabile disegno, la Storia ha messo Hillary e Nixon al centro della scena nel corso di campagne elettorali che, seppur diversissime, non sono certo espressione di tempi tranquilli. A turbare i sonni degli americani non ci sono più, per fortuna, scontri di piazza e omicidi eccellenti come nel ’68, ma una situazione internazionale altamente instabile, una ripresa che stenta a distribuire i suoi frutti ai giovani e alla middle class, e infine un candidato grottesco come The Donald, la cui imprevedibilità rappresenta un’inquietante incognita per il paese (e non solo).

Per vincere, Hillary dovrà seguire la lezione di Nixon sperando di ottenere i medesimi risultati; mantenendo l’equilibrio, evitando di umiliare Sanders e appellandosi a quella maggioranza silenziosa di buon senso che, pur non amandola, preferisce un cattivo presidente a un punto interrogativo potenzialmente disastroso come Trump.

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Manzo

Massimo Manzo

Di madre americana e padre siculo, nasco tra le bellezze della Sicilia greca e gli echi del sogno americano. Innamorato della Storia, che respiro fin da bambino, trasferisco me e la mia passione a Roma. Qui, folgorato lungo la via, mi converto al giornalismo storico e di analisi geopolitica, “tradendo” così la laurea in legge nel frattempo conseguita. Appassionato di viaggi archeologici, oltre che della musica dei Beatles e dei campi da tennis, collaboro come giornalista freelance con più riviste di divulgazione, tra cui InStoria e Focus. Oggi mi divido tra la natia Sicilia e la città eterna, sempre coltivando l’amore per gli States.

DELLO STESSO AUTORE

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

byMassimo Manzo
Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

byMassimo Manzo

A PROPOSITO DI...

Tags: Bernie SandersDonald TrumpHillary ClintonRichard Nixon
Previous Post

Le mani di Trump sulla città

Next Post

World Humanitarian Summit: Ban annuncia la svolta

DELLO STESSO AUTORE

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

byMassimo Manzo
Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

byMassimo Manzo

Latest News

I 60 anni dell’ICTP di Trieste all’ONU con il Nobel Haldane per la scienza sostenibile

I 60 anni dell’ICTP di Trieste all’ONU con il Nobel Haldane per la scienza sostenibile

byStefano Vaccara
Il sindaco di Newark, New Jersey arrestato a un centro di detenzione dell’ICE

Il sindaco di Newark, New Jersey arrestato a un centro di detenzione dell’ICE

byDavid Mazzucchi

New York

Justice Dept. Probes NY AG Letitia James Over Mortgage Deal

byPaolo Cordova
La procuratrice James pronta a richiedere il sequestro dei beni di Donald Trump

Letitia James nel mirino del Dipartimento di Giustizia per abusi immobiliari

byPaolo Cordova

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
World Humanitarian Summit

World Humanitarian Summit: Ban annuncia la svolta

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?