Luigi Mangione, il 26enne accusato dell’omicidio del CEO di United Healthcare Brian Thompson a New York, non era un cliente della compagnia assicurativa ma potrebbe aver scelto la vittima per motivi simbolici, secondo quanto dichiarato giovedì da un alto funzionario della polizia di New York.
Joseph Kenny, capo degli investigatori del NYPD, ha spiegato che Mangione era a conoscenza del fatto che UnitedHealthcare avesse convocato la sua conferenza annuale per gli investitori a Manhattan, come evidenzia una nota trovata in possesso del sospetto al momento del suo arresto in Pennsylvania.
“Non abbiamo alcuna indicazione che fosse un cliente di UnitedHealthcare, ma nella nota si fa riferimento al fatto che sia la quinta azienda più grande d’America e la più importante nel settore sanitario. Questo potrebbe spiegare il motivo per cui ha scelto di colpire proprio questa compagnia”, ha dichiarato Kenny.
Mangione è attualmente detenuto senza possibilità di cauzione in Pennsylvania, dove è stato arrestato lunedì dopo essere stato avvistato in un McDonald’s ad Altoona, circa 370 km a ovest di New York. Il giovane si è dichiarato non colpevole dei crimini di cui è accusato in Pennsylvania, ossia di falsificazione di documenti e possesso illegale d’arma, e insieme al suo legale si oppone fermamente all’estradizione nello Stato di New York, dove è accusato anche di omicidio volontario e dove è prevista un’udienza il prossimo 30 dicembre.
L’arresto di Mangione è avvenuto cinque giorni dopo l’omicidio di Thompson, avvenuto davanti a un hotel di Manhattan. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso il momento in cui il sospettato ha atteso all’esterno dell’hotel Hilton dove qualche ora dopo si sarebbe tenuto l’Investors Day di UnitedHealthcare, e ha sparato a Thompson da dietro prima di fuggire in bicicletta attraverso Central Park e dirigersi verso una stazione dei bus Greyhound. Il 26enne avrebbe fatto uso di una “ghost gun”, un’arma non tracciabile prodotta probabilmente con una stampante 3-D, che corrisponde ai bossoli trovati sulla scena del crimine.
Mangione, laureato in un’università della Ivy League e membro di una facoltosa famiglia del settore immobiliare del Maryland, avrebbe iniziato ad isolarsi a partire dal luglio 2023, quando un incidente gli ha causato una grave lesione alla schiena. Sui social media, ha raccontato di essersi sottoposto a un intervento chirurgico spinale per alleviare il dolore cronico, criticando apertamente il sistema sanitario statunitense e incoraggiando altre persone nella sua situazione a non accettare passivamente le diagnosi mediche. La sua famiglia aveva presentato denuncia scomparsa alle autorità di San Francisco a novembre, pochi giorni prima dell’attentato.