Lasciare il proprio nido e partire per una terra lontana, per lavoro, amore o la promessa di una vita migliore. Come stanno gli italiani che si sono trasferiti in America? Il Comites ha organizzato, da un’idea della psicoterapeuta Leide Porcu, un pomeriggio di riflessioni e confronto, dal titolo “Cultura e Benessere Beyond Borders”, al Consolato Generale d’Italia il 7 novembre alle 17:30, per raccontare il benessere degli immigrati nostrani negli Stati Uniti.
L’evento sarà introdotto dal Console Generale Fabrizio di Michele e moderato dalla giornalista Mediaset Francesca Di Matteo. Presenti alla tavola rotonda, personalità di rilievo della comunità italiana di New York che apriranno riflessioni su temi cruciali e attuali, quali resilienza, sostegno e unità reciproca. Si divideranno in due gruppi principali, quali il team Culturale, composto da Elena Perazzini, Stefano Vaccara e Anthony Tamburri, e quello Well being, costituito da Patrizia Ricciardi, Luca Caldironi, Danielle Knafo, Robert Leahy e Claudia Godi. L’obiettivo è esplorare l’identità culturale, l’integrazione e la preservazione del patrimonio tanto importanti quanto la salute e l’adattamento psicologico e professionale a una città dinamica come la Grande Mela per mantenere la stabilità emotiva e i legami comunitari.
“La comunità italiana è straordinariamente diversificata, ma unita da un’eredità comune e da valori condivisi – ha dichiarato Leide Porcu, che sul progetto spiega di avere una sorta di “sogno nel cassetto”. – Gli italiani all’estero rappresentano un decimo della popolazione italiana, con quasi 90.000 persone residenti solo nell’area del Tri-State. Vorrei che fossimo uniti da un filo comune. Un filo come quello del progetto di Maria Lai, Il Nastro di Ulassai, che ha saputo connettere la sua piccola comunità sarda al di là di qualsiasi divisione. Noi dei Comites ci impegniamo per questa visione di unità, mutua assistenza e benessere. Stiamo tessendo connessioni che superano le barriere culturali e promuovono una comunità coesa”.
Per chi è lontano dal proprio Paese d’origine, questi valori rappresentano punti saldi di condivisione e di conforto. “Essendo arrivata a New York 30 anni fa – ha concluso Porcu – conosco in prima persona le gioie e le sfide che ogni fase della vita da immigrata comporta. Affronto a lavoro queste problematiche tutti i giorni. Questa esperienza, condivisa da molti, è il motivo per cui eventi come questo organizzato dal Comites di New York sono fondamentali per la comunità”.