New York si è svuotata per le vacanze estive, ma l’Istituto Italiano di Cultura si è riempito per il concerto tenutosi ieri, 21 agosto.
La pianista italo-egiziana Francesca Khalifa e la violinista armena Nune Melik hanno incantato il pubblico con una raffinata scelta di brani, ripercorrendo l’avventura degli strumenti a tastiera e a corda tra periodo barocco e pieno romanticismo. L’Italia era presente sia nella scelta degli autori sia in quella dei temi e dei soggetti.
Si è partiti con le sonate di Domenico Scarlatti, eseguite con eleganza ed emozione da Francesca Khalifa. Scarlatti non è certamente inferiore a Bach nello sviluppo della tecnica e delle possibilità degli strumenti a tastiera. Il virtuosismo barocco, e l’implacabile senso del ritmo si alternano con una struggente vena melodica. I brani scarlattiani sono stati eseguiti dalla Khalifa con un tocco sempre attento a mantenere la misura del canto, evitando però vaporose sonorità romantiche.

Khalifa e Melik hanno poi interpretato una magnifica sonata di una compositrice italiana del pieno ‘600, Isabella Leonarda. Il concerto era collegato al Hidden Treasure Music Festival, che le due artiste organizzano a partire da quest’anno e che si occupa proprio di valorizzare talenti meno conosciuti, dalle donne alle minoranze, fino alle giovani generazioni.
Alla trascinante estetica del bel canto, interpretata in versione strumentale, è stato dedicato il “Cantabile” di Paganini, eseguito dal violino della Melik con l’accompagnamento al piano, e il “Recitativo, Scherzo-Caprice” op. 6 di Fritz Kreisler, per violino solo, nella quale la Melik ha dato una prova straordinaria di tecnica, musicalità, capacità di muoversi tra patetismo, gioco, sperimentazione sonora.
Il concerto si è chiuso con due trascinanti e commoventi brani di Franz Liszt – “La chasse” e “Sposalizio” interpretati con la giusta delicatezza, potenza, agilità virtuosistica dalla Khalifa. Anche in questo caso i riferimenti all’Italia erano chiarissimi. Il primo brano era ispirato a Paganini, il secondo allo Sposalizio della Vergine di Raffaello.
Grazie al tocco di Francesca Khalifa il pubblico ha potuto anche apprezzare le qualità del nuovo pianoforte Bechstein acquistato dall’Istituto di Cultura per valorizzare sia il talento degli esecutori, sia la raffinata competenza degli ascoltatori che ieri hanno affollato le sue sale. Il concerto era infatti il primo della “Inauguration series”, che l’Istituto ha organizzato proprio per celebrare l’acquisizione del nuovo strumento, che avrà il privilegio di essere suonato da artisti straordinari: da Baron Fenwick a Pavel Gintov, da Cristiana Pegoraro a Alberto Nosé e Alessandro Vena.
Il programma della serie è consultabile all’indirizzo:
https://iicnewyork.esteri.it/it/gli_eventi/calendario/12237/