Cardi B, una delle tre più famose rapper donne (insieme a Nicki Minaj e Megan Thee Stallion) e tra le più attive politicamente sui social, ha sostenuto in passato Bernie Sanders e poi Joe Biden, ma ha già detto ben prima del primo dibattito presidenziale che non voterà quest’anno, perché né l’attuale presidente né Donald Trump vanno bene per gli americani (“I don’t fuck with both of y’all,” per citare le sue parole).
Nel mondo del rap, anche a Brooklyn, Donald Trump si è comunque conquistato un certo appoggio. Lo scorso maggio Trump è apparso a un comizio nel Bronx affiancato da due rapper di Brooklyn, Sheff G e Sleepy Hallow. I due sono cresciuti a Flatbush (anche se Sleepy Hallow è nato in Giamaica) e sono diventati amici dopo essersi sfidati a fare a pugni. Ora fanno drill rap, un sottogenere dell’hip hop criticato dalle autorità di New York per la violenza delle canzoni e l’uso di armi nei video.
Inoltre, sono stati incriminati dal procuratore distrettuale di Brooklyn: Sheff G, vero nome Michael Williams, è accusato di tentato omicidio insieme a 31 membri della gang 8 Trey Crips a Brooklyn. Secondo il procuratore, avrebbe offerto soldi e gioielli come ricompensa per far uccidere membri di una gang rivale, la Folk Nation, uno dei quali sarebbe stato ucciso. Sleepy Hallow, vero nome Tegan Chambers, è accusato di cospirazione con la stessa gang, nata in California ma presente anche a New York e coinvolta in una dozzina di recenti sparatorie (in una delle quali due passanti sono stati feriti sul marciapiede a Brooklyn). “Conoscete tutti Sheff G? Dov’è Sheff G?” ha domandato Trump alla folla alla fine del suo comizio, invitando il rapper sul palco. “Presidente Trump, fratello,” ha risposto Sheff G.
Ai comizi di Trump abbiamo incontrato anche fautori di un nuovo genere specifico, chiamato MAGA Rap. Qualche settimana fa, per esempio, Shawn DVS 7.0., rapper cristiano conservatore latino-americano, aveva portato l’altoparlante davanti alla Trump Tower dopo la condanna del suo presidente nel processo a New York. Prima l’ha usato per far ascoltare a tutti i fan il discorso di Trump, poi ha messo su la sua musica.
Il più famoso “MAGA rapper” è Forgiato Blow (vero nome Kurt Jantz), trentanovenne bianco con il viso completamente tatuato (e sulla coscia destra ha la faccia di Trump), che porta ai piedi le Trump Shoes e in testa un cappello che dice “Sindaco di MAGAville”. Vive nel sud della Florida, ma lo abbiamo avvistato anche lui al comizio nel Bronx. Nel 2016 scriveva canzoni sulle donne e le armi, ma con Trump ha trovato un nuovo filone (e finalmente il successo): il suo singolo del Natale 2023, Let’s Go Brandon, è stato ascoltato più di un milione di volte su YouTube. Una delle ultime canzoni promette: “Trump, siamo pronti per la guerra. Black Lives Matter, siamo pronti per la guerra. Democratici, siamo pronti per la guerra. Patrioti, siamo pronti per la guerra.” Lo abbiamo intervistato a Mar-a-Lago lo scorso marzo: “Non c’è cultura pop intorno a Biden, nessuno indosserebbe un suo cappello,” ci ha detto Forgiato Blow, durante una festa per la vittoria nelle primarie del Super Tuesday.
“Donald Trump ha l’impatto che hanno i Beatles, i Buccaneers, i Miami Heat. Donald Trump è un marchio. E poi hai visto cosa ha detto Cardi B?” Quando gli abbiamo chiesto della possibilità che Taylor Swift possa appoggiare Biden (o così almeno spera la campagna elettorale di quest’ultimo), Forgiato ha risposto: “Sono sicuro che Biden avrà il bus di Taylor Swift dietro al suo, e che faranno comizi e concerti, ma i giovani non andranno a votare alla fine.”