Chiara Dituri è un’insegnante trentenne della John Dewey High School di Brooklyn, nata e cresciuta a Bensonhurst da genitori italiani, in una situazione familiare non semplice. È anche una pugile professionista che si allena alla Gleason’s Gym, a Dumbo, la palestra di boxe più famosa del mondo, che ospitò tra gli altri Muhammad Ali e Mike Tyson.

Qui si è allenata anche Hillary Swank con il leggendario Hector Roca, per prepararsi al suo ruolo in “Million Dollar Baby”, uno dei 26 film girati negli anni alla Gleanson’s Gym (tra i quali “Cinderella Man” con Russell Crowe). Ed è in questo luogo storico che sabato scorso ho incontrato – e chiacchierato seduti sul bordo del ring – Ulisse Lendaro, regista e avvocato che ha appena finito di girarci il suo docufilm, “La Santa di Brooklyn” (il trailer si può guardare qui).
È una produzione italiana di Louis Lender Production Srl, fondata da Ulisse Lendaro con la moglie Anna Valle, attrice italiana e Miss Italia nel 1995. È stato scritto insieme allo sceneggiatore Gabriele Parodi. Ed è realizzato in collaborazione con l’americana TimeDigital e il distributore indiano Jitendra Mishra di Cinema4Good.

La protagonista, Chiara (qui il suo profilo Instagram), ha subito un terribile incidente – storia vera – durante un match nel 2022, ma trova nella fede religiosa la forza di continuare ad inseguire il suo sogno di diventare campionessa mondiale di boxe femminile nella categoria dei pesi piuma, “vincendo tutti i match che ha fatto fino adesso”. Ma “non è un film sul pugilato – sottolinea Lendaro –. La mia idea era di girare una storia di respiro internazionale fuori dall’Italia. E mi interessa il mondo femminile: le protagoniste delle poche cose che ho fatto sono donne”. Lendaro ha girato il film L’età imperfetta (2017), con Anna Valle come protagonista insieme a Marina Occhionero, con grande successo ai festival cinematografici, e sulla base di esso ha scritto insieme agli sceneggiatori Cosimo Calamini e Guido Silei una serie tv in sei puntate.

“La Santa di Brooklyn è la storia di una ragazza della porta accanto che vuole arrivare… dove a tutti i costi vuole arrivare” nonostante alcune pesanti sconfitte lungo il cammino. “Qui la domanda è: ne vale veramente la pena? Vale la pena di sacrificare tutta la propria esistenza per raggiungere quello scopo? – continua Lendaro -. L’altra protagonista è New York, vista con l’occhio di un regista italiano”.
Iconica la scena in cui Chiara trasporta un grosso crocifisso sul Pier 2 di Brooklyn. Se siete a Brooklyn nei prossimi mesi, provate ad andare alla prima, che (con data da fissare) sarà proprio alla Gleason’s Gym, come proposto a Lendaro dal proprietario Bruce Silverglade.