Negli anni Sessanta all’apice della Beatlemania, la città di New York fu travolta come un ciclone dalla visita dei Beatles, con folle di migliaia di fan che si appostavano lungo le strade sperando di avvistarli e di fotografarli. Lo stesso accadde a Washington e a Miami. Ben 73 milioni di persone – quasi metà della popolazione degli Stati Uniti – si collegarono nel 1964 per guardare la loro prima performance dal vivo negli Stati Uniti all’Ed Sullivan Show.
Durante quell’incredibile primo viaggio, Paul McCartney scattò delle foto con una Pentax 35mm di cui si era dimenticato per anni e che ha ritrovato solo nel 2020: ora 280 di quelle immagini sono mostra al Brooklyn Museum.

Le foto offrono uno sguardo dall’interno della loro ascesa dal 1963 e 1964: da Liverpool a Londra, da Parigi all’America (nel febbraio 1964). McCartney fotografa ciò che vede dai finestrini delle auto su cui venivano portati in tour, i fan che li inseguivano sulla 58esima Strada, i poliziotti a cavallo che controllavano le folle. “C’erano molti occhi e macchine fotografiche al centro di questo ciclone”.
Dal bianco e nero della Gran Bretagna e della East Coast USA assistiamo a una netta transizione alle foto a colori quando arrivano in Florida. E la costante della mostra è che questo è il momento in cui le vite di McCartney, John Lennon, Ringo Starr, George Harrison stavano cambiando in modo irreversibile: la fama che speravano di ottenere era arrivata ma c’era anche vulnerabilità e meraviglia.
“Eravamo affascinati dalle cose che facevamo e da quello che ci stava succedendo, ed è qualcosa che non ho mai perduto. Non ho mai perduto quel senso di meraviglia”, scrive McCartney. Ma la cosa più interessante da vedere è forse la reazione di chi visita la mostra.
In un venerdì lavorativo, all’ora di pranzo, le sale del museo in cui risuona la musica dei Beatles sono piene di visitatori. Sui loro volti si dipinge di tanto in tanto un sorriso che diceva “io c’ero”, due donne sconosciute iniziano a chiacchierare dei vecchi tempi. Un signore riprende sul suo cellulare il video dell’Ed Sullivan Show in cui i Beatles cantavano I Wanna Hold Your Hand che allora infiammava le classifiche.
I Beatles non sono comunque l’unica cosa da ammirare al Brooklyn Museum. Accanto a questa mostra che cattura l’eccezionalità e la celebrità dei Fab Four, in una sala adiacente l’incisore e pittore giapponese Hiroshige illustra la normalità della vita quotidiana di Edo, poi ribattezzata Tokyo.
Paul McCartney Photographs 1963-64: Eye of the Storm è al Brooklyn Museum fino al 18 agosto 2024.