Due mesi dopo il mio arrivo a Brooklyn, nel dicembre 2022, la gelateria del quartiere è fallita. Le finestre decorate a tema natalizio sono rimaste congelate così per mesi, all’angolo di St. Marks Street e Vanderbilt Avenue, un’arteria pullulante di ristoranti, caffè e negozi a Prospect Heights. Non una gelateria qualunque: Ample Hills Creamery (il nome è un riferimento a un verso di “Crossing Brooklyn Ferry” di Walt Whitman: “I too lived, Brooklyn of ample hills was mine”) era stata resa famosa da Oprah Winfrey. Ma la scorsa estate la gelateria ha riaperto. È una storia di ascesa, caduta e resurrezione (parziale) che è diventata anche oggetto di un “case study” alla Harvard Business School. Il corso è intitolato: “Fallimento imprenditoriale”.
I fondatori di Ample Hills, Brian Smith e Jackie Cuscuna, marito e moglie, sono due insegnanti delle superiori con una ovvia passione per il gelato che preparavano in casa. Hanno creato l’azienda nel 2011, vicino al loro appartamento di Prospect Heights, e per un decennio hanno costruito il loro brand, con gusti dai nomi buffi (It Came from Gowanus, Corn to Run) e l’aggiunta di ingredienti semplicemente assurdi per un italiano: Froot Loops e patatine, tra gli altri. Avevano una partnership con Disney (il CEO Robert Iger aveva reclutato la coppia per gusti a tema Marvel e Star Wars, e fu lui a parlarne a Oprah) e distribuivano il prodotto anche nei supermercati, ma erano rimasti radicati a Brooklyn, contribuendo a iniziative no-profit di quartiere e creando un gusto per i Brooklyn Nets.
Ma come è diventato comune nel settore della ristorazione (specialmente per i dolci, un business fortemente condizionato dalle mode) sono cresciuti troppo in fretta per poi crollare bruscamente. E la pandemia di Covid-19 ha dato il colpo finale. È del 2020 la notizia della bancarotta: la coppia è stata costretta a vendere per un milione di dollari dopo aver aperto 17 sedi in tutta la città. Lo scorso giugno il colpo di scena: erano riusciti a riacquistare per 150 mila dollari la gelateria originale, quella su Vanderbilt, e altre tre. Schmitt Industries, un’azienda di parti d’auto dell’Oregon che li aveva comprati, aveva avuto qualche difficoltà nel business dei gelati.
Questa però non è una fiaba a lieto fine. Lo scorso novembre, Smith e Cuscuna sono stati licenziati dagli stessi investitori che avevano permesso di riaprire Ample Hills e finanziato anche un’altra loro “gelateria di comunità” aperta poco distante, nel 2021: The Social. Non si erano assicurati che contratti e documenti impedissero il loro licenziamento. “Sono una coppia deliziosa, con creatività e talento – ha detto l’investitore 84enne Norm Brodsky che li aveva aiutati a riaprire –. Un talento che non include la gestione di un business”. Brodsky ha aggiunto, parlando con il New York Times: “Credo che sia un lieto fine per la maggior parte delle persone coinvolte”, poiché la cinquantina di dipendenti dell’azienda non perderà il lavoro. La coppia invece sostiene di esser stata fatta fuori dopo contrasti con la nuova CEO e dopo aver appoggiato la potenziale vendita ad un altro investitore. Secondo Medium, i fondatori possiedono tuttora il 28% di The Social, e via email avevano discusso con Brodsky di un 20% dell’azienda nel suo complesso ma nella corsa per riaprire il contratto non era stato mai finalizzato o firmato.