Il 15, 16 e 17 maggio, a New York, andrà in scena “Exile” del regista e attore bolognese Alessandro Tampieri. Lo spettacolo fa parte di “In Scena! italian Theater Festival”, organizzato dalla KIT Italia in partenariato con la newyorkese Kairos Italy Theater e con la Casa Italiana Zerilli-Marimò.
Dopo la ripresa dello scorso anno a Roma dell’ “On Stage! Festival”, in cui sono stati presentati 5 play in lingua originale con soprattitoli in italiano, è ora la volta oltreoceano di tre spettacoli in italiano, più i readings delle produzioni che hanno vinto il premio Mario Fratti.
Abbiamo intervistato Tampieri, che è anche curatore, insegnante, autore formato fra Italia, Irlanda e Stati Uniti, prima della performance a New York.

Come è venuto a conoscenza del progetto InScena?
“Ho conosciuto il Festival InScena grazie al premio drammaturgico Mario Fratti, cui ho preso parte qualche edizione fa. Il testo non ha vinto quell’anno ma questo mi ha permesso di conoscere meglio Laura e Donatella, con la realtà di un progetto che crea un bellissimo ponte tra due paesi. E ora, dopo una lunga attesa e un periodo tanto complesso, mi ritrovo nella programmazione di questa nuova edizione così speciale, con lo stesso testo che nel frattempo è diventato uno spettacolo. Dunque sarò a New York nella triplice veste di autore, regista e interprete. Davvero una bella sfida di cui non posso che essere grato e contento”.
In sintesi, in cosa consiste il suo spettacolo?
“Confino / frammenti per una tragedia mancata” è la storia di un confinato per pederastia durante il periodo fascista. Una storia dichiaratamente inventata, come esplicitato nel prologo allo spettacolo, ma ispirata a storie vere che spesso sono ancora chiuse nei segreti degli archivi di stato. Storia e finzione si mescolano in una vicenda ricostruita mettendo assieme le poche fonti disponibili. A partire dalla preziosissima ricerca di Cristoforo Magistro “Adelmo e gli altri” che per primo ha dato un volto ad alcuni di questi confinati. Ecco, credo che il teatro possa ridare loro anche la voce che a lungo è rimasta in silenzio, nel riscatto della memoria storica. E nella consapevolezza che molte delle discriminazioni che la comunità LGBTQIA+ subisce ancora oggi, trovano le loro radici in quel passato”.
Cosa vuol dire per lei avere la possibilità di esibirsi negli Stati Uniti?
“Per me in un certo senso è un ritorno a casa, un cerchio che si chiude. Ho studiato teatro negli Stati Uniti ed è stato proprio lì che una semplice passione si è trasformata da hobby a professione, scelta di vita. Poi nel tempo sono stato coinvolto come regista e dramaturg nel progetto di teatrodanza for Frida della compagnia Infinity Dance Theatre con Kitty Lunn e Carla Vannucchi. Certo questa volta ritorno con un mio solo e l’adrenalina è già alle stelle. Mi viene da chiedere quale sarà il prossimo step. Chissà, forse passare dal recitare in italiano a farlo in inglese!”.

Cosa si aspetta dal pubblico americano e dall’incontro con altri artisti italiani?
“Questa è una bella domanda che richiede una doppia risposta. Sono molto curioso di conoscere i miei compagni di viaggio. Vedo nei loro titoli parole chiave come “widow” e “funeral” che subito attirano la mia attenzione. Uno dei progetti a cui sono più legato è un ciclo di spettacoli che da oltre sette anni sto portando nei cimiteri monumentali. E tutto quello che riguarda il confine tra la vite e la morte credo che abbia un grandissimo potenziale teatrale. Per quanto riguarda le aspettative nei confronti del pubblico americano, penso che l’audience newyorkese possa avere curiosità e apertura verso un tema che supera le barriere del tempo e dello spazio. New York è la città dove 50 anni fa è nato il Pride, pietra miliare di un movimento che ha dato vita a un cambiamento mondiale ed epocale. Sapere di essere a pochi metri dallo Stonewall Inn…beh, che dire? Non potevo trovare un palcoscenico migliore”.
Lo spettacolo Exile è in programma domenica 15 maggio alle 6 PM nella chiesa luterana di St John Lutheran (81 Christopher Street -New York), lunedì 16 maggio alle 7 PM al Cima (Center for Italian Modern Art) in 421 Broome St e martedì 17 alle 7 PM al BAAD (The Bronx Academy of Arts and Dance) a 2474 Westchester Avenue Bronx.
Per prenotazioni e biglietti visitare Eventibride.