New York ha superato l’inverno. Le prime fioriture sono state avvistate questa settimana e hanno inaugurato la bella stagione. Insieme a croco e narcisi, i bucaneve ricoprono i parchi di Manhattan da Central Park a Washington Square Park. Ma i più affascinanti sono i Cherry Blossoms, gli Alberi di Ciliegio con i suoi bellissimi fiori rosa.
Tra i grattacieli di New York sbocceranno nelle prossime settimane anche le graziose magnolie, la gloria della neve, i tulipani, i peri Callery, il melo selvatico, il corniolo, le azalee e le viole. “La primavera è il periodo più emozionante nei nostri parchi e suscita la voglia di perdersi negli spazi verdi, – racconta, il direttore dell’orticoltura dei parchi, di New York, Matthew Morrow. – La nostra città è in ripresa e spero che questo instilli a ogni singolo frequentatore un senso di bellezza unico. Mentre i fiori iniziano a spuntare dal terriccio, esorto i newyorkesi a fermarsi ad annusarli e a prendere il ritmo della stagione“.
Hanami
L’hanami, letteralmente l’abitudine di “godere della bellezza transitoria dei fiori che sbocciano”: in altre parole, assistere in diretta all’arrivo della primavera, è una tradizione giapponese sempre più diffusa nel mondo occidentale. Si può applicare a qualsiasi fiore che sboccia, ma il termine a New York ha finito per riferirsi a un albero particolare, il ciliegio. Questa settimana le prime foglie che in città hanno dispiegato il tenero verde, sono state quelle degli alberi di Prunus × incam (una specie ibrida di albero di ciliegio), nel Brooklyn Botanic Garden. Il parco ha più di 200 alberi di ciliegio (quarantadue specie asiatiche), che lo rende uno dei principali luoghi di osservazione di questi teneri fiori al di fuori del Giappone.
La piantatura dei primi alberi risale dopo la Prima Guerra Mondiale e ogni primavera, presso la Cherry Esplanade, si tiene un festival, dal 1982, dedicato ai fiori di ciliegio della durata di un mese, che culmina in una celebrazione, nel fine settimana, chiamata Sakura Matsuri. Quest’anno, anche se, non si svolgerà per ragioni correlate alla pandemia, gli alberi continuano a fare il loro lavoro e oltre a poter consultare la mappa “Cherry Watch” sul sito del Brooklyn Botanical Garden per tracciare i loro progressi, sono previste visite guidate, a partire dal primo aprile e tre spettacoli nei giorni: 23, 30 aprile e il 7 maggio.
La storia
Il Cherry Blossom, con i suoi migliaia di alberi, è un evento attesissimo in Giappone, ma anche a New York perché rappresenta un importante avvenimento storico della città. Nel 1912, infatti, per celebrare l’amicizia tra le due Nazioni, il Giappone donò agli Stati Uniti il fiore simbolo della sua terra, così ben 3.020 sakura (ciliegi in giapponese) vennero piantati al Sakura Park di Manhattan (a nord della 122esima strada, sulla parte ovest dell’isola) e lungo le sponde del Tidal Basin a Washington DC, uno dei posti più visitati per l’occasione. Successivamente, a Los Angeles e San Francisco ne arrivarono 2000, così come a Philadelphia più tardi. Secondo il New York City Department, ci sono 6.700 alberi di ciliegio che si trovano all’interno dei parchi cittadini e più di 34.000 sono piantati intorno alla città (la concentrazione più alta si trova nel Queens, che ne conta più di 15.000).
Questi ciliegi rappresentano circa il 5% degli oltre 700.000 alberi di tutte le varietà piantate a New York.
La fioritura è regolata da una serie di fattori ambientali, e la temperatura dell’aria è uno dei più importanti: quando in primavera comincia a fare più caldo, moltissime specie si preparano a sbucare dal terreno e ad affrontare un nuovo anno. Non tutte le piante fioriscono nello stesso momento: ci sono quelle che cominciano presto e quelle che aspettano l’ultimo istante possibile. Le temperature in aumento a New York, hanno stimolato la fioritura precoce, ma le piante con un ciclo vitale più breve (come gli alberi di ciliegio) non sembrano soffrire troppo di questa situazione, e anzi si stanno adattando e imparando a convivere con la fioritura anticipata. L’anno scorso, in Giappone, i ciliegi di Kyoto sono fioriti con un anticipo che non si vedeva da 1.200 anni e anche New York sembra aver scoperto una primavera anticipata che non si è fatta soffocare dalla brutale attualità; piuttosto sembra calmare le menti preoccupate per le tensioni internazionali e canta promesse.