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February 17, 2022
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Ex presidente e figli dovranno testimoniare sulle finanze della Trump Organization

La decisione del magistrato “Il Quinto Emendamento non può essere una spada per bloccare l’inchiesta e uno scudo per non rispondere”

Massimo JausbyMassimo Jaus
Trump non è più così ricco: per la prima volta dal ’97 fuori dalla classifica di Forbes

Donald Trump -ANSA/AP Photo/Evan Vucci

Time: 3 mins read

L’ex presidente Donald Trump e i suoi figli dovranno testimoniare nel procedimento giudiziario intentato dall’Attorney General dello Stato Letitia James sulla Trump Organization. Lo ha stabilito il giudice Arthur Engoron della Corte Suprema di New York che ha stabilito che le testimonianze dovranno avvenire entro le prossime tre settimane.

“In una indagine ibrida civile e criminale non si può utilizzare il Quinto Emendamento sia come spada che come scudo; uno scudo contro le domande e una spada contro chi ha avviato l’indagine”, ha scritto il giudice Engoron nella sua decisione.

La sentenza è stata emessa dopo un’udienza controversa in cui gli avvocati dell’ex presidente, di Donald Trump Jr. e Ivanka Trump ha ripetutamente contestato l’Attorney General Letitia James accusandola di aver condotto un’indagine carica di pregiudizi politici e una violazione dei diritti costituzionali dell’ex presidente.

Ivanka Trump (State Department photo/ Public Domain)

Come è noto Letitia James sta indagando se la Trump Organization abbia dichiarato in modo improprio le valutazioni di vari beni immobiliari per ottenere prestiti e, nello stesso tempo, per averli ridotti nella dichiarazione dei redditi.

Durante l’udienza, che è stata condotta tramite collegamento video in remoto, l’avvocato di Trump, Alina Habba, è stata più volte rimproverata per aver interrotto il giudice Engoron.

“Avvocato Abba, quando parla il giudice lei deve smettere di parlare”, ha detto il cancelliere al legale dopo che il giudice l’aveva zittita per una elucubrazione in cui suggeriva che sul banco degli imputati ci sarebbe dovuta essere Hillary Clinton e non Donald Trump.

L’avvocata Habba ha più volte ripetuto che l’indagine su Trump è incostituzionale e dovrebbe essere respinta, anche se l’ufficio di James dovesse avere le prove degli illeciti. “Non è di per sé valida”, ha detto Habba. “Non importa se trovano le prova incriminanti.” Le prove sono irrilevanti”, ha aggiunto indicando poi i ripetuti commenti negativi che Letitia James ha fatto su Trump durante la campagna per Attorney General in cui prometteva di aprire l’indagine sull’ex presidente che accusava di riciclare denaro, continuando poi a ripetere che l’ex presidente è vittima di una crociata persecutoria innescata da pregiudizi della democratica Letitia James solo perché Trump è un repubblicano.

Habba ha anche affermato che Trump è un membro di una “classe protetta”, per essere stato presidente degli Stati Uniti. La designazione legale di “classe protetta” si applica ai gruppi che beneficiano di tutele speciali contro la discriminazione. “Se non fosse quello per che è stato non sarebbe al centro di questa vicenda” ha detto Habba. E il giudice Engoron ha risposto: “Non è una classe protetta” aggiungendo che anche Letitia James nutrisse risentimenti nei confronti di Trump, ciò non equivale a “discriminazione illegale”.

Kevin Wallace, uno degli avvocati dell’ufficio di Letitia James, ha respinto queste tesi “Non è stato mostrato nulla in questa aula che indichi che questo procedimento sia ingiusto. Donald Trump – ha aggiunto Wallace – non è una persona estranea alla sua società o che non avesse già problemi legali sulle frodi”. Il mese scorso, l’ufficio dell’Attorney General ha affermato che le indagini sulla Trump Organization aveva trovato prove significative di possibili frodi e per questo si vogliono interrogare i figli di Trump, che hanno cariche societarie, testimonino entro il 18 marzo e Trump entro il 25 marzo.

Agenti di polizia a cavallo tra la folla vicino al Trump International Hotel and Tower a Chicago. Immagine di pubblico dominio originale da Wikimedia Commons

Il mese scorso, Letitia James ha affermato che la sua indagine sulla Trump Organization aveva scoperto prove significative di possibili frodi. Ha definito dichiarazioni fuorvianti le stime di alcune proprietà di Trump, dicendo che la società ha gonfiato i valori immobiliari per ottenere prestiti bancari e poi li ha ridotti per abbassare le tasse. L’indagine si sovrappone in parte a un’indagine penale ora guidata dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg in cui l’Organizzazione Trump e il suo direttore finanziario di lunga data si sono dichiarati non colpevoli lo scorso luglio per accuse di frode fiscale. L’udienza di oggi ha fatto seguito alla decisione dei giorni scorsi della società di contabilità di Trump, Mazars USA, che ha tagliato i legami con lui e con la Trump Organization, affermando che i documenti che sono stati utilizzati per garantire prestiti “non possono essere considerati più affidabili alla luce dei risultati dell’inchiesta, delle proprie indagini e delle informazioni ricevute da fonti interne ed esterne”.

Trump deve anche affrontare un’indagine penale sugli stessi problemi da parte dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan per il quale sono stati incriminati sia la holding Trump Organization, che il CFO Allen Weisselberg. Letitia James ha inviato degli investigatori dal suo ufficio per assistere nell’indagine del procuratore distrettuale. La settimana scorsa l’Attorney Generald di Washington DC ha citato in giudizio separatamente la Trump Organization e il Comitato Inaugurale di Trump del 2016 per il presunto uso improprio di un milione e 100 mila dollari di fondi donati per i festeggiamenti che, invece, sarebbero stati usati per altri scopi.

Trump deve anche affrontare un’indagine penale sugli stessi problemi da parte dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg. Letitia James ha inviato due dei suoi avvocati investigatori dal suo ufficio per assistere nell’indagine del procuratore distrettuale.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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